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L’emergenza sulle strade impone un esame delle nuove norme per la sicurezza generale

*di Valerio Bettoni. Presidente Aci Bergamo

La tragica conta degli indicenti mortali sulle strade pare inarrestabile e interminabile. Alla vigilia dell’immacolata, poco dopo le 3, nel Veneto, tra Portogruaro e Concordia Sagittaria, altri tre giovani tra i 20 e i 22 anni sono morti nell’auto che, dopo aver sfondato un guardrail, è finita in un canale. Particolare che accresce il dolore: il conducente dell’auto aveva già perso un fratello sei mesi fa in un incidente analogo. Tre famiglie nella disperazione, inconsolabili. Il presidente della Regione, Luca Zaia, rivolge un accorato richiamo alle coscienze e si chiede che cosa si possa fare per scongiurare questi drammi. Un bergamasco è morto sabato 9 dicembre, 7 giorni dopo essere stato investito a Verano Brianza da un’auto pirata.

Evidente per tutti che l’emergenza sulle strade si fa sempre più grave e richiede interventi ormai non più procrastinabili. Lo ha ripetuto ancora di recente il ministro Matteo Salvini. L’esame delle nuove norme per la sicurezza stradale era previsto entro l’autunno. Finora non si è riusciti a inserire questa priorità nell’agenda dei lavori del governo. Si sollecitano interventi restrittivi, controlli più sistematici, impiego di supporti tecnologici. Il campo delle infrazioni rilevate sulle strade è molto largo: si va da chi abusa di alcol e droghe a quanti fanno uso di cellulari al volante, da chi ha il piede pesante a chi infrange la segnaletica stradale, “bruciando” stop, passando col rosso o effettuando sorpassi o manovre a vario titolo spericolate.

“Noi dell’ACI di Bergamo – dice il presidente Valerio Bettoni – sosteniamo da tempo, anche attraverso una Commissione ad hoc, che occorre andare oltre le singole misure, puntando su un approccio globale per ottenere risultati nella complessa sfida della nuova mobilità e dei trasporti. Quindi: servizi e mezzi pubblici di trasporto efficienti, cambiamento radicale di disinvolture consolidate, cooperazione e convergenze dei vari soggetti interessati. E prima ancora, informazione, corsi di formazione con gli studenti già a partire dalle scuole medie e ancor più nelle superiori, con molti studenti in area di licenza di guida”.

Alla luce degli incidenti con morti e feriti sulle strade, si fa sempre più urgente passare alla concretezza per ottenere un cambio di mentalità e quindi di comportamenti. In sé, molte disposizioni sono già in vigore ed è vero. Il problema sta in generale più a monte: si va dal senso di responsabilità di ciascun utente della strada alla necessità di un inasprimento delle misure con divieti e leggi più severe per colpire chi trasgredisce il Codice, come auspicato dallo stesso ministro Salvini.

Al punto in cui siamo, per fermare le stragi sulle strade, considerando gli abusi che di frequente sono all’origine di morti e feriti, occorrerà metter mano a una linea di fermezza, con multe e pene commisurate alla gravità delle infrazioni e dei reati commessi.

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