Le ustioni sono tra le lesioni accidentali più frequenti, sia in ambito lavorativo che in ambito domestico.
L’ustione è una lesione dei tessuti provocata dall’azione del calore (fiamme, corpi metallici arroventati come il ferro da stiro o i fornelli, liquidi bollenti come l’acqua che bolle o l’olio che frigge, raggi solari) o di sostanze chimiche ( es. acido muriatico, ammoniaca, soda caustica) oppure della corrente elettrica. Un altro tipo particolare di ustione è l’ustione da ghiaccio. E’ provocata da un contatto prolungato e diretto del ghiaccio con la cute, per evitarla bisogna quindi evitare il contatto diretto e mettere il ghiaccio in una borsa idonea. In base alla gravità le ustioni si distinguono in 3 gradi: Ustioni di primo grado, quando sono leggere scottature e interessano solo lo strato più superficiale dell’epidermide. L’unico segno evidente è un arrossamento della zona ustionata, dovuto alla dilatazione dei capillari in superficie, talvolta unito a un leggero gonfiore e a un forte bruciore. Si tratta di scottature che solitamente non richiedono particolari cure mediche e guariscono nel giro di 5-7 giorni senza lasciare cicatrici.
Ustioni di secondo grado, quando interessano gli strati superficiali e profondi della cute (il derma) e causano generalmente delle bolle (flittene) dovute alla fuoriuscita del plasma dai capillari cutanei coinvolti.
Ustioni di terzo grado (le più gravi), quando, oltre allo strato dell’epidermide e del derma, vengono danneggiati anche i tessuti sottostanti (tessuto adiposo e muscolare, fino ad arrivare alle ossa), provocando la morte (necrosi) dei tessuti cutanei e la formazione di macchie nere e croste (escare).
La gravità dell’ustione dipende anche dall’estensione, dalla zona colpita e dalla causa che l’ha prodotta. Un’ustione di III grado ma di piccole dimensioni non rappresenta un pericolo per la vita. Al contrario, un’ustione di II grado molto estesa può essere molto seria. Anche la zona colpita è importante, soprattutto se interessa articolazioni o aree cutanee soggette a stiramento o parti delicate. E’ anche ovvio che l’ustione,a parità di estensione, può essere molto più grave nel bambino in quanto la percentuale di area cutanea interessata è proporzionalmente maggiore. Cosa fare nell’immediato in caso di ustione e soprattutto cosa non fare? Il primo trattamento delle ustioni è il raffreddamento della zona colpita, qualunque sia la serietà del danno, in modo da fermare la progressione della lesione procurata dal calore. Vale la così detta regola del 10 – 10 -10: far scorrere acqua fredda a circa 10 C° di temperatura, a 10 centimetri dalla parte colpita, per circa 10 minuti) ,ciò permette di limitare i danni e di combattere anche, almeno parzialmente, il dolore. Rimuovere l’abbigliamento, se non tenacemente adeso ed eventuali accessori (anelli,braccialetti, orologi) prima che compaia l’edema che rende molto più difficoltosa la rimozione degli stessi. Coprire la zona ustionata, possibilmente con garze sterili, se l’ustione è estesa allertare il 118 oppure recarsi al più vicino pronto soccorso. Nell’immediato non applicare nessuna crema o pomata. Evitate nel modo più assoluto i rimedi casalinghi, come l’impiego di sostanze oleose, albume di uovo, patate o simili, che non permettono una corretta dispersione del calore,rappresentando solo un ostacolo alla guarigione ed aumentando il rischio di infezione.
Un’altra importante raccomandazione in caso di ustione di secondo grado con formazione di flittene (vesciche) è di non bucarle, in quanto rappresentano una barriera per le infezioni e l’ambiente umido favorisce la guarigione della ferita.
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