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Le patologie stagionali da raffreddamento

In questo articolo ci occuperemo di quelle che in gergo vengono definite patologie stagionali da raffreddamento.

L’estate è finita e si sta avvicinando la stagione fredda che preannuncia anche l’arrivo delle patologie delle prime vie respiratorie che sono rappresentate principalmente dalle riniti e dalle faringotonsilliti .Tali patologie possono essere provocate dalla vera e propria influenza,l’epidemia influenzale di solito arriva tra la fine di novembre e la metà di dicembre, ma anche da molti altri virus che spesso si manifestano proprio in questo periodo, per una serie di motivi: innanzitutto con l’inizio delle scuole, i contatti tra i nostri bambini e ragazzini aumentano le possibilità di contagio e i virus vengono poi portati anche a domicilio con possibilità di contagio dei genitori, fratelli e nonni. Secondariamente in questo periodo iniziano i primi freddi e soprattutto elevate escursioni termiche con differenze di temperature che possono essere addirittura di 20 gradi tra quelle del mattino\ sera e quelle del pomeriggio. Ma perché il freddo e soprattutto gli sbalzi di temperatura possono favorire le infezioni respiratorie? Tutto l’albero respiratorio è rivestito da un epitelio con delle ciglia vibratili il cui movimento continuo ostacola l’ingresso degli agenti patogeni, il freddo e gli sbalzi termici immobilizzano tali ciglia favorendo quindi la penetrazione dei germi. Inoltre le cavità nasali al loro interno contengono 3 turbinati per lato, sono delle sporgenze ossee che si chiamano in questo modo perché creano dei turbini dell’aria in ingresso che hanno lo scopo di riscaldarla e umidificarla. Per cui per cercare di prevenire le infezioni respiratorie risulta molto utile cercare di respirare con il naso, evitando invece di respirare con la bocca aperta.

La rinite, cioè l’infiammazione\infezione della mucosa nasale è quasi sempre di natura virale. Si manifesta con il classico naso chiuso, starnuti, cefalea e malessere generale. La terapia è di natura sintomatica, e si basa sull’uso di antiinfiammatori quali il paracetamolo (tachipirina) per alleviare la cefalea e l’eventuale febbre associata, utile anche l’uso di spray nasali. Attenzione però, meglio evitare quelli a base di vasocostrittori, perché, pur essendo efficaci, in quanto liberano il naso per qualche ora, possono essere dannosi perché innalzano la pressione arteriosa e sono quindi da evitare soprattutto nei pazienti ipertesi. Inoltre provocano spesso l’effetto rebound o rimbalzo, cioè quando viene meno l’effetto del vasocostrittore, la sintomatologia ricompare ancora più intensa di prima. Quindi diamo la preferenza a spray a base di soluzioni saline ipertoniche che consentono di tenere deterse le cavità nasali. Ma soprattutto utile è il frequente uso dei classici fazzoletti di carta e i rimedi della nonna, soprattutto le tre L della nonna: Latte, Lana, Letto.

Latte inteso come bere molti liquidi, Lana intesa come coprirsi per cercare appunto di evitare gli sbalzi di temperatura, Letto inteso come riposo.

Le faringotonsilliti, cioè le infiammazioni della gola e delle tonsille sono anch’esse nel 90% dei casi di origine virale e si manifestano con mal di gola, febbre, ingrossamento dei linfonodi del collo. le tonsille non sono organi inutili, sono delle specie di filtri che bloccano i germi e stimolano la produzione di anticorpi. Attualmente la tonsillectomia(asportazione chirurgica delle tonsille) viene eseguita in rari casi a differenza di quanto succedeva anni fa, quando bastava che un bambino ripetesse poche volte una tonsillite perchè ci fosse l’indicazione alla tonsillectomia con il risultato che la maggioranza delle persone della mia generazione (anni 60 e 70), si ritrovano privi di tonsille.

Un rimedio utile in caso di infezione delle vie respiratorie è la vitamina C che stimola le difese immunitarie ed ha quindi anche un effetto preventivo. La vitamina C si ritrova nella frutta, soprattutto agrumi, kiwi e fragole.

Visto poi che sia le faringotonsilliti che le riniti sono quasi sempre di origine virale, molto raramente è necessario ricorrere agli antibiotici, che comunque devono sempre essere prescritti dal medico. Il fai da te in questi casi può creare più danni della patologia stessa.

Rubrica a cura del Dott. Luca Romani (Medico di Famiglia) Direttore sanitaro dei volontari di pronto soccorso S.Maria Assunta di Pisogne

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