“Le Orobie e i suoi abitanti”, Daniele Gangemi racconta gli animali delle nostre montagne

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Un ritratto intimo delle montagne e delle creature che le popolano. E’ in programma giovedì 7 agosto alle 20.30 presso il Centro per la Cultura di Merano (Bolzano) la proiezione del documentario “Le Orobie e i suoi abitanti”, realizzato da Daniele Gangemi. La serata, inserita nel contesto della rassegna “La natura chiama l’uomo – Paesaggio, acqua e ambiente” propone il lavoro del cineasta bergamasco propone il cortometraggio che ha ottenuto nelle scorse settimane il “Premio del pubblico” alla prima tappa del Festival Internazionale Folco Quilici che vivrò l’atto finale il prossimo 20 settembre a Comacchio (Ferrara), dove la giuria sarà presieduta da Brando Quilici. Il documentario è dedicato alle Orobie, “un ambiente unico e straordinario – recita la sinossi – con oltre 90 km di vette selvagge, un’incredibile varietà di paesaggi, flora e fauna che rendono le Alpi Orobie un tesoro naturale unico nel cuore dell’Europa. Dai primi raggi solari primaverili alle profondità del gelido inverno, questo documentario svela i numerosi segreti che caratterizzano gli animali che popolano queste montagne”. Il focus è quindi sugli abitanti più titolati delle nostre terre alte, dalle rane temporarie che intraprendono un lungo viaggio d’amore alle straordinarie coreografie del merlo acquaiolo per conquistare la compagna. Uno sguardo privilegiato e inedito sulla vita, gli amori, le difficoltà e le strategie messe in atto da questi animali e scoprire così che non è sempre il più forte a cavarsela bensì coloro che si aiutano a vicenda.
“In tutto questo – conferma Gangemi – gli alberi e i funghi sono dei veri maestri. Sono le piante che si comportano come un super-organismo, a mettere in atto delle strategie di difesa e di sopravvivenza fuori dall’ordinario. Nei vasti boschi delle Alpi Orobie, gli alberi comunicano tra di loro: avvisano i vicini in caso di allarme, sostengono e rinforzano gli esemplari più deboli. Il tutto grazie alla più performante struttura della Terra: il micelio dei funghi, il Wood Wide Web, una rete di connessioni sotterranee che permettono il trasporto di nutrimenti e informazioni vitali. Ogni essere è un anello fondamentale della rete della Vita. Questa è la lezione delle Alpi Orobie”.
Il documentario dura 52 minuti e Daniele ne ha curato produzione, montaggio, sceneggiatura, regia e post produzione. “Se sono riuscito a immaginare un progetto del genere-– spiega – lo devo a Baldovino Midali di Branzi. Mi ha invitato a casa sua e mi ha parlato delle sue avventure in Val Brembana alla ricerca degli animali che la caratterizzano, da lì, poi, il passo successivo è stato quello di poter mettere le mani sul suo girato senza troppi vincoli. Un gesto nobile e raro che ho apprezzato molto. Una vita da panettiere alternata a quella di documentarista quella di Baldovino, dedicata alla salvaguardia e cura della propria terra e un amore incondizionato verso gli abitanti delle Orobie. Uniche le sue riprese dell’aquila reale premiate dall’azienda americana GoPro”.
Grazie a Baldovino, Gangemi ha lavorato anche con Massimiliano Manuel Paolino, fotografo naturalista della rivista Orobie che lavora in team con Roberto Vallet e Davide Crola. A loro si devono le straordinarie riprese di stambecchi e camosci nel contesto innevato delle nostre montagne. “Per raccontare i diversi comportamenti animali cui Baldovino mi ha appassionato – aggiunge il regista – mi son dovuto documentare parecchio sull’argomento. La prima parte del documentario racconta infatti le strategie degli animali messe in atto per sopravvivere in un ambiente a volte ostile. Mi sono addentrato nel bosco per raccontare la straordinaria capacità di fare rete e cooperare. In questo sicuramente devo un grazie al neurobiologo Stefano Mancuso, le cui teorie riguardo l’intelligenza delle piante sono state una folgorazione. Le piante abitano questo pianeta da ben 5 milioni di anni. In termini di sopravvivenza hanno sicuramente qualcosa da insegnare, ma l’Homo Sapiens pare poco disposto ad ascoltare questi insegnamenti”.
Daniele Gangemi ha completato negli ultimi mesi anche il documentario “La montagna che rivive”, prodotto da Alpenway, sempre ambientato tra le Orobie bergamasche, che sarà trasmesso anche su Rai Tre. E’ stato selezionato al Dolomiti Film Festival, al Sestriere Film Festival e al Festival Internazionale Cortintelvi, la cui serata conclusiva è in programma il 24 agosto a Centro Valle Intelvi (Como).

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