Potrebbe esserci un corto circuito all’origine dell’incendio che questo martedì 27 dicembre, a partire dalle 15.00, ha distrutto il tetto a doppia campata di circa 200 metri quadri, gravemente danneggiato la mansarda, il secondo piano e parte del primo piano di una casa di via don Negri a Gratacasolo di Pisogne.
La casa era stata ristrutturata un anno fa ed ha all’esterno sul lato ovest anche un ascensore che conduce ai vari piani. L’allarme è partito come incendio di una canna fumaria, ma in realtà pare che sia partito da un grande terrazzo esterno del secondo piano e da lì al tetto sovrastante. Le fiamme sono state sospinte da un forte vento di Foehn con direzione nord-ovest ed il fumo intenso ha invaso l’intero quartiere fumo alla vecchia statale, visibile a molta distanza. Una signora che abita al secondo piano ha tentato di spegnere le fiamme, ma rimasta intossicata dal fumo ed ha riportato anche qualche scottatura: è stata medicata dal personale del 118 di Camunia Soccorso intervenuto sul posto con un’ambulanza. Nel frattempo da Darfo è giunta una prima squadra di Vigili del Fuoco con un’APS ed un’autobotte, quindi, sempre da Darfo, i volontari con un’autoscala mentre da Lovere sono giunti i vigili del fuoco con un’autobotte ed un’APS. Il lavoro di spegnimento si è svolto dall’alto con l’autoscala e dalle terrazze con idranti, mentre sul tetto altri vigili del fuoco hanno provveduto a smassare la copertura per arrivare sui focolai dell’incendio. Sul posto anche la pattuglia della Polizia locale di Pisogne per bloccare l’accesso alla via alle auto private consentendo l’arrivo dei mezzi di soccorso. La signora che ha tentato di spegnere le fiamme presentava ustioni di secondo grado e quindi è stata portata all’ospedale di Esine, mentre poco dopo l’ambulanza di Camunia Soccorso ha portato a Lovere in codice giallo un Vigile del Fuoco impegnato nelle operazioni di spegnimento che era caduto da una scala. Ci sono volute oltre 3 ore per aver ragione completamente delle fiamme, anche a causa del forte vento che non ha dato tregua. Oltre ai danni ai tre appartamenti, che per ora non sono abitabili e quindi tre famiglie ora sono fuori casa, si registrano danni anche ai sistemi tecnologici, agli impianti e all’ascensore esterno. Lungo via Negri si sono radunate molte persone, parenti a amici, delle famiglie che abitano nella casa incendiata.