Si terrà giovedì 21 novembre, dalle 15 alle 17, nella Sala Consiliare del Palazzo Pretorio della Comunità Montana di Scalve, il Living Lab “Le cooperative di montagna per rigenerare territorio e paesaggio. Il caso Valle di Scalve”, organizzato dall’Imago Mundi Lab dell’Università degli studi di Bergamo in collaborazione con Confcooperative Bergamo nell’ambito del progetto “Verso una rigenerazione territoriale e reticolare della Valle di Scalve. Un nuovo turismo per un nuovo abitare”, promosso dall’associazione Scalve Mountain e con il coordinamento scientifico dell’Università degli studi di Bergamo.
La Valle di Scalve, per le sue caratteristiche fisiche, storiche, ambientali, produttive e culturali è diventata per l’Università un laboratorio per leggere i fenomeni globali anche alla piccola scala di valle e per trovarvi alcune risposte in controtendenza con fenomeni di consumo territoriale e di trasformazione dei paesaggi, che la comunità sapientemente ha saputo conservare sino ai giorni nostri. Tra i caratteri emersi nel corso delle attività di ricerca è emerso, in particolare, il ruolo di presidio che viene assicurato dalle Cooperative di consumo, agricole, sociali e manifatturiere nel garantire servizi e produzioni che consentono agli abitanti di rimanere legati al territorio. Per questo motivo Università e Confcooperative Bergamo hanno pensato di organizzare un incontro per mettere in luce il ruolo delle cooperative di montagna nel rigenerare il territorio e il paesaggio, con uno sguardo alle esperienze consolidate e a spazi per soggetti relativamente nuovi quali le cooperative di comunità.
Il programma dell’incontro prevede, dopo i saluti istituzionali del presidente della Comunità Montana, Marco Pizio, e del presidente di Scalve Mountain, Ernesto Duci, un’introduzione alla tematica da parte di Federica Burini, geografa e coordinatrice scientifica del progetto. Interverranno poi sul tema “La cooperazione territoriale per generare bene comune” Lucio Moioli, Presidente di Confcooperative Bergamo ed Elisabetta Bani, professore di diritto dell’economia e Prorettrice con Delega alla terza missione e ai rapporti con il territorio dell’Università.
Seguirà il momento centrale dell’incontro in cui saranno protagoniste le stesse Cooperative del territorio, per raccontare “La cooperazione in Valle di Scalve: esperienze e prospettive”. Interverranno: Alberto Duci, Cooperativa di consumo Nona; Bruno Piantoni, Cooperativa di consumo di Colere; Alberico Albrici, Cooperativa sociale onlus L’Aquilone, Vilminore di Scalve; Lorenzo Bruschi, Società cooperativa agricola Latteria sociale montana di Scalve; Angela Piantoni, El.Va.S. Società cooperativa di Colere; Colomba Piantoni, CISMI Società cooperativa di Colere. L’intervento si concluderà con un dibattito e le conclusioni a cura di Cinzia Baronchelli, Consigliera delegata alle aree interne di Confcooperative Bergamo.
“Le realtà della cooperazione in montagna – conclude Lucio Moioli, Presidente di Confcooperative Bergamo – rappresentano un esempio della capacità e delle potenzialità del saper fare e promuovere rete di questa particolare forma imprenditoriale Un saper fare che va sempre più valorizzato in tutti i territori montani della nostra provincia”.
“Riflettere sulla cooperazione territoriale – sottolinea la professoressa Elisabetta Bani, Prorettrice con Delega alla terza missione e ai rapporti con il territorio dell’Università degli studi di Bergamo – significa interrogarsi su quale ruolo rivestano queste forme di cooperazione e quali potenzialità possano esprimere all’interno dei processi di sviluppo locale e per le proprie comunità di riferimento”.
“Nel corso della ricerca che stiamo conducendo in Valle di Scalve – sottolinea la professoressa Federica Burini – tra le tante realtà che abbiamo conosciuto, ci siamo resi conto del prezioso lavoro di presidio che viene assicurato dalle Cooperative nel garantire servizi e produzioni che consentono agli abitanti di rimanere legati al territorio”.