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aritmie cardiache

Le aritmie cardiache

L’aritmia è un disturbo del ritmo cardiaco o della frequenza cardiaca (cioè del numero di battiti al minuto); il cuore può cioè battere troppo velocemente (tachicardia) o troppo lentamente (bradicardia) o con un ritmo completamente irregolare (ad es. fibrillazione atriale).

Per tachicardia si intende una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto a riposo. Esistono 2 tipi principali e più frequenti di tachicardia: la tachicardia sinusale, e la tachicardia parossistica sopraventricolare, nella prima l’impulso origina normalmente nel nodo seno atriale che è il pace maker fisiologico e naturale del cuore, nella seconda lo stimolo origina al di fuori dal pace maker.
La tachicardia sinusale ha diverse cause: lo stress,in seguito alla secrezione di adrenalina, l’uso di sostanze eccitanti come la caffeina e la nicotina, la febbre (ogni grado di temperatura in più rispetto al normale la frequenza cardiaca aumenta di 10 battiti al minuto, quindi con la misurazione della frequenza cardiaca, conoscendo la nostra frequenza cardiaca basale, possiamo approssimativamente calcolare la temperatura corporea)l’anemia e l’ipertiroidismo.
La tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV) è caratterizzata da una improvvisa accelerazione del battito cardiaco che può raggiungere anche frequenze molto elevate,fino a 300 battiti al minuto, e che quindi può provocare una profonda astenia improvvisa, fino alla sincope, seguita poi da una diuresi molto abbondante.
Un rimedio, spesso molto valido per risolvere una TPSV sono le manovre di stimolazione vagale che possono essere praticate autonomamente dal paziente. Le manovre di stimolazione vagale sono: la compressione dei globi oculari ad occhi chiusi, il massaggio del seno carotideo, situato alla biforcazione della carotide, sotto l’angolo della mandibola, e la manovra di Valsalva che consiste in una profonda inspirazione, seguita da una espirazione forzata a glottide chiusa della durata di 10 secondi. Per bradicardia sinusale si intende invece una frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto. Una causa fisiologica della bradicardia è l’allenamento fisico negli atleti. Cause patologiche sono invece l’ipotiroidismo, l’ipertensione endocranica (ematomi, neoplasie) Altre volte è provocata da farmaci, soprattutto i beta bloccanti. Aritmie molto frequenti sono le extrasistoli che si distinguono, in base alla sede di origine in ventricolari e sopraventricolari. L’extrasistole è un’alterazione, quasi sempre benigna, del ritmo cardiaco. Si tratta di una contrazione anticipata del cuore, che di solito compare a riposo. Si può affermare che tutte le persone hanno,nell’arco della giornata, alcune extrasistoli che spesso non vengono nemmeno percepite. Un’altra aritmia molto diffusa nella popolazione generale è la fibrillazione atriale e la sua prevalenza tende a crescere con l’aumentare dell’età. Pur non essendo un’aritmia di per sé pericolosa per la vita, può esporre a delle complicanze che, in alcuni casi, possono rivelarsi molto invalidanti. Se ne distinguono tre tipi: parossistica quando l’aritmia si risolve spontaneamente entro una settimana, persistente quando si risolve solo in seguito ad interventi terapeutici, permanente quando non si risolve con interventi terapeutici o quando non si ritiene necessaria un intervento terapeutico. La pericolosità della FA deriva dal fatto che, in seguito al ristagno di sangue negli atri, si possono formare dei trombi intracardiaci, dai quali possono originare dei trombi che, se raggiungono le arterie cerebrali provocano ischemie o ictus cerebrali. Nei soggetti a rischio è quindi necessario,per evitare queste complicanze,iniziare una terapia anticoagulante con anticoagulanti tradizionali,che richiedono un periodico controllo del tempo di protrombina, oppure con i nuovi anticoagulanti per i quali non è necessario questo monitoraggio. Sono però prescrivibili solo previa compilazione di un piano terapeutico annuale da parte di un cardiologo e non possono essere somministrati in caso di insufficienza renale o di patologie delle valvole cardiache.
L’esame più importante per la diagnosi delle aritmie cardiache è l’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter. Consiste nell’applicare al paziente un apparecchio in grado di registrare un elettrocardiogramma delle 24 ore.

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