Lavoro nero e scontrini mancati. Nell’estate turistica del Sebino, che ha visto incrementare con percentuali vertiginose gli introiti economici – soprattutto grazie alla Passerella di The Floating Piers – c’è stato purtroppo spazio anche per questo. Come era prevedibile, la Guardia di Finanza ha lavorato sodo, ed ha trovato terreno fertile in molti comuni del lago. Di seguito, il comunicato stampa che il Comando Operativo di Brescia ha emanato questa mattina alle redazioni giornalistiche territoriali. “La Tenenza della Guardia di Finanza di Pisogne si legge – nell’ambito delle specifiche attività attinenti al controllo economico del territorio ed in concomitanza dell’incremento turistico estivo (da giugno a settembre) nelle località lacustri presenti sulla sponda bresciana del Sebino, ha effettuato capillari controlli in materia di “sommerso da lavoro” e “scontrini e ricevute fiscali” nei confronti di diverse strutture ricettizie del territorio. I servizi posti in essere sono stati finalizzati ad accertare sia la regolare tenuta della documentazione amministrativa/contabile da parte degli operatori economici sia l’effettivo rilascio della documentazione fiscale a fronte della cessione di beni e servizi. Le fiamme gialle, al termine delle ispezioni effettuate, hanno contestato, nel periodo in riferimento, 146 mancate emissioni di scontrini e/o ricevute fiscali rispetto ai 243 controlli eseguiti, nonché l’impiego di 31 lavoratori irregolari (inquadrati come “collaboratori occasionali” anziché come “lavoratori stagionali”) e di 38 lavoratori completamente in nero, oltre che violazioni attinenti al mancato pagamento del canone Rai. Per ciascuna violazione rilevata (mancata emissione di scontrino/ricevuta fiscale) i militari della Guardia di Finanza di Pisogne hanno proceduto alle prescritte contestazioni e alle segnalazioni all’Agenzia delle Entrate ai fini dell’applicazione delle relative sanzioni amministrative. Altrettante procedure sanzionatorie sono state avviate in materia di lavoro nero: per ciascun dipendente irregolarmente impiegato è prevista una sanzione che va da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 9.000 euro.