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Nel panorama regionale sono oltre 12.500 le nuove imprese condotte da under 35 nate nei primi nove mesi di quest’anno e 1300 quelle che riguardano i settori dell’agricoltura e della ristorazione, con un’incidenza di circa il 10% sul totale.

La Bergamasca è sempre più terra di giovani imprenditori che scelgono di sviluppare la propria attività avendo come punto di riferimento  il cibo. Secondo un’analisi di Coldiretti Bergamo su dati Camera di Commercio di Milano, delle 1.269 aziende under 35 nate a livello provinciale nei primi nove mesi del 2016 (con un saldo positivo di 680 tra cessazioni e nuove aperture), 162 sono quelle che riguardano i settori dell’agricoltura e della ristorazione, con un’incidenza di quasi il 13% sul totale. Le imprese giovani nate nel solo settore agricolo sono 82.

“E’ una tendenza significativa – sottolinea Coldiretti Bergamo –  che rispecchia il dinamismo e la capacità di fare impresa delle nuove generazioni. Tanti giovani che dimostrano di essere tutt’altro che “bamboccioni” e con il loro impegno e la loro preparazione stanno dimostrando di essere in grado di costruire il futuro del nostro Paese”.

Nel panorama regionale sono oltre 12.500 le nuove imprese condotte da under 35 nate nei primi nove mesi di quest’anno (con un saldo positivo di 7.000 fra nate e cessate) e sono 1.300 quelle che riguardano i settori dell’agricoltura e della ristorazione, con un’incidenza di circa il 10% sul totale. A livello nazionale invece salgono a quasi 600mila le imprese italiane condotte da under 35 con un saldo positivo record di 50mila rispetto all’inizio dell’anno, tra nuove iscrizioni e chiusure, con l’Italia che si colloca così ai vertici dell’Unione Europea in termini di numero di giovani imprenditori. La presenza dei giovani si concentra nelle piccole medie imprese (PMI) che peraltro rappresentano il 99,9% del totale delle imprese in Italia e il 99,8% del totale delle imprese nell’Unione Europea. In Italia i giovani i sotto i 40 anni ne guidano 1.155.000 imprese, il maggior numero in Europa davanti al Regno Unito con 990.100, alla Polonia (988.200), la Romania (902.200), la Spagna (691.100), la Francia (568.900) e la Germania (511.400) su un totale di 24.889.700 presenti nell’Unione Europea per una incidenza del 30%. In Italia dunque i giovani alla guida di imprese sono il doppio che in Germania.

“La lettura che diamo allo scenario che si è delineato – afferma Coldiretti Bergamo – è che se diamo ai giovani gli strumenti necessari,  sono in grado di  mettere a frutto le loro competenze e la loro creatività, magari partendo da nicchie di mercato ancora inesplorate oppure dando continuità alla tradizione inserendo però elementi di forte innovazione”.