Cerca
Close this search box.


Pubblicati in Gazzetta Ufficiale – e in vigore dal 17 giugno – i decreti attuativi sul pensionamento anticipato per le lavoratrici e i lavoratori precoci (quota 41) e sull’Ape sociale. Approvate con la legge di bilancio 2017, le due misure rivolte ai lavoratori in condizione di maggiore difficoltà prevedono: per i lavoratori precoci la riduzione a 41 anni di contributi del requisito per accedere alla pensione anticipata (anziché gli attuali 42 anni 10 mesi per gli uomini e 41 anni 10 mesi per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica; per i lavoratori che hanno almeno 63 anni di età, una indennità, chiamata; Ape sociale, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (attualmente 66 anni 7 mesi), quindi per un periodo massimo di 3 anni e 7 mesi.

In entrambi i casi, per poter accedere ad una delle misure previste, occorre essere in possesso di determinati requisiti a partire dal 1° maggio 2017. Per quest’anno le domande dovranno essere presentate entro il 15 luglio. Dopo l’estensione della quattordicesima alle pensioni fino a due volte il minimo e l’aumento dell’importo sulle pensioni fino a 1,5 volte il minimo (che sarà erogata il prossimo 1° luglio a 3,6 milioni di pensionati), dopo l’approvazione del cumulo gratuito dei periodi contributivi, dopo la parificazione della no tax area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti dal 2017, dopo i recenti provvedimenti sul reddito di inclusione per le fasce più deboli, con i decreti attuativi su quota 41 e sull’Ape sociale si compie un ulteriore passo in avanti nella direzione della giustizia sociale e a favore di chi è in condizione di maggiore disagio.

“La conferma, quindi, che il Governo e il Partito Democratico hanno deciso di restituire ai lavoratori e ai pensionati un po’ di serenità e di equità, immettendo risorse sul sistema pensionistico dopo anni di sacrifici molto pesanti – ha dichiarato il deputato Cinzia Fontana -. Una svolta, insomma, davvero importante”.