Sono passati quattro mesi dall’ordinanza del 19 ottobre che ha decretato la chiusura totale della strada Vasp nel tratto finale che conduce al Lago di Lova. Un provvedimento necessario a seguito di un progressivo cedimento della carreggiata, che ha visto il distacco tra i blocchi di cemento aumentare da pochi centimetri fino a quasi un metro.
🔎 Un problema annoso e costi elevati
La fragilità del versante non è una novità: dal 2012 a oggi sono stati investiti oltre un milione di euro in interventi di consolidamento, senza però risolvere definitivamente il problema. Tra le opere più significative figurano il drenaggio del terreno, la creazione di paratie con micropali e il rafforzamento delle strutture di sostegno.
📊 Monitoraggio e prossimi passi
Per individuare soluzioni efficaci e durature, è stato presentato alla Regione Lombardia un progetto di monitoraggio geologico della durata di sei mesi, del valore di €189.900, affidato al geologo Luca Albertelli. Parallelamente, si sta cercando di accelerare la fase di progettazione attraverso un contributo erariale da €175.000.
🚧 Alternative per la stagione estiva
Con l’arrivo della bella stagione, l’amministrazione, insieme alla Comunità Montana e al Consorzio Forestale Pizzo Camino, sta lavorando a soluzioni temporanee per garantire l’accesso al lago.
Le ipotesi valutate:
Il ripristino dell’antica strada che sale dal Put de Pacì è stato scartato a causa della forte pendenza (26%).
Si sta puntando sulla messa in sicurezza del sentiero alternativo che, dalla località Navertino, passa per il Socol e raggiunge il lago dal lato della diga.
🚜 Interventi previsti a breve:
✅ Creazione di 10 piazzole di scambio lungo il tracciato per agevolare il doppio senso di marcia.
✅ Consolidamento e miglioramento della pavimentazione nei tratti critici.
L’accesso sarà consentito solo a rifugisti, ristoratori, malgari, proprietari di baite e terreni e ai titolari di permessi stagionali, mentre rimarrà vietato ai veicoli con ticket giornaliero.
💡 Una scelta per la sicurezza
L’amministrazione riconosce le difficoltà che la chiusura della strada comporterà per turismo ed economia locale, ma un intervento affrettato senza dati certi rischierebbe di tradursi in uno spreco di risorse e, soprattutto, in un pericolo per chi percorre la strada.
L’obiettivo immediato è garantire l’operatività delle attività locali e l’accessibilità per i proprietari di baite e terreni, assicurando nel contempo ai turisti la possibilità di continuare a godere della bellezza delle nostre montagne in totale sicurezza.