Si è tenuta nella mattinata di venerdì 22 ottobre la visita istituzionale all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo della vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti. Un’occasione per visitare uno dei luoghi simbolo della lotta al Covid-19 e per conoscere direttamente alcune tra le attività cliniche più avanzate dell’Ospedale di Bergamo.
Alle ore 10 nella Hospital street dell’Ospedale di Bergamo la vicepresidente Letizia Moratti è stata accolta dalla Direzione dell’ASST Papa Giovanni XXIII con a capo il direttore generale Maria Beatrice Stasi. Erano presenti il Senatore Alessandra Gallone, l’assessore alle Infrastrutture, Traporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, l’assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda Lara Magoni, i consiglieri regionali Paolo Franco e Niccolò Carretta, il consigliere regionale e segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale Giovanni Malanchini.
La delegazione regionale e quella dell’Ospedale si sono subito dirette alla Torre 1 che ospita la Ostetricia e Ginecologia, per la visita alla Patologia neonatale. Sono più di 500 i neonati che sono stati curati nel 2020 in questa struttura, che assiste i bambini nati pretermine e/o con peso estremamente basso e i neonati affetti da qualsiasi patologia, dalle malattie respiratorie a quelle cardiache, dalle patologie infettive a quelle malformative, neurologiche e metaboliche. Per questi neonati sono attivi percorsi multidisciplinari integrati con Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica, Oculistica, Chirurgia Pediatrica, Neurochirurgia. Il Papa Giovanni XXIII è ai primissimi posti in Italia per numero di bambini nati (3938 ricoveri per parto nel 2019, terzo ospedale in Italia, dati AGENAS). Qui la Patologia Neonatale ha attivi 36 posti letto (12 di Terapia Intensiva; 8 di subintensiva e i restanti di degenza non intensiva). Il Papa Giovanni XXIII è centro di riferimento regionale per il trasporto neonatale.
La vicepresidente Letizia Moratti ha poi potuto visitare la sala che ospita l’evoluta e versatile piattaforma di chirurgia robotica. L’Urologia è il settore di maggior diffusione della chirurgia robotica, ma la prospettiva di utilizzo del robot al Papa Giovanni si estende ad altri settori chirurgici, grazie alla compresenza di una consolidata expertise di chirurgia robotica, di un’ampia casistica e di una vocazione alla chirurgia oncologica. È già stato avviato il programma di coinvolgimento graduale di altre discipline chirurgiche, soprattutto nelle specialità di ginecologia e toraco-addominale. La presenza del robot è stata possibile grazie al programma di investimento varato da Regione Lombardia, per permettere di proseguire un’attività ormai strategica per gli ospedali pubblici che operano su casistica di elevata complessità.
È stata illustrata in sintesi l’attività trapiantologica del Papa Giovanni XXIII, il primo ospedale italiano ad offrire tutte le tipologie di trapianto per adulti e bambini. Il Papa Giovanni XXIII è dotato di due sale integrate ad alta tecnologia attive dall’ottobre del 2018. Una sala è dotata di risonanza magnetica a 1,5 tesla ed è utilizzata soprattutto in campo oncologico. L’altra sala è dotata di tomografo computerizzato (TAC) ed ospita interventi di neurochirurgia, di neurochirurgia-ortopedia (per fratture sacroiliache), di ortopedia e di neuroradiologia.
Al termine della visita, la vicepresidente Moratti ha incontrato il Collegio di Direzione del Papa Giovanni. Dopo una breve presentazione dei dati di attività, è intervenuto Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina, che ha sottolineato, in vista della riforma della sanità lombarda, la necessità di tenere in considerazione e valorizzare le peculiarità dell’Ospedale di Bergamo, che è un centro di rilievo nazionale e internazionale per molte patologie. Alessandro Rambaldi, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, ha puntato il focus sull’attività di ricerca del Papa Giovanni, che, pur non essendo un IRCCS o un ospedale universitario, crede da sempre che la qualità delle cure sia necessariamente legata alla ricerca. Lo ha dimostrato durante l’emergenza Covid, quando, oltre ad una straordinaria capacità di reazione, clinica ed organizzativa, sono stati pubblicati 301 lavori scientifici, che hanno tradotto in ricerca la pratica clinica quotidiana e dato informazioni preziose ai colleghi del resto del mondo su quello che stava succedendo a Bergamo.
Il direttore generale, Maria Beatrice Stasi, al termine della visita, ha sottolineato: “La presenza in ospedale della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti è un segnale di profonda vicinanza e attenzione verso tutto l’ospedale che ha messo in campo le sue migliori energie e competenze per combattere contro la pandemia. E’ stata anche l’occasione per presentare alla vicepresidente le nostre eccellenze e per presentare i dati dell’attività che, anche nei numeri, registra l’impegno di tutto il personale nella ripresa di tutte le attività sanitarie e che configurano il Papa Giovanni come un ospedale protagonista della sanità pubblica italiana”.
“La visita al Papa Giovanni XXIII di Bergamo – ha sottolineato Letizia Moratti – era doverosa per rendere omaggio a un ospedale che rappresenta un’autentica eccellenza nel panorama della sanità pubblica lombarda e che in questi lunghi mesi di lotta alla pandemia si è distinto in modo straordinario. Ho voluto portare il ringraziamento mio e soprattutto dei cittadini a medici, infermieri, personale sanitario ed amministrativo che quotidianamente, con abnegazione e grande professionalità, assistono migliaia di pazienti. In questa visita ho avuto modo di apprezzare, in particolare, le realtà della Patologia Neonatale e il blocco operatorio dedicato ai trapianti, alla cardiochirurgia, alla chirurgia toraco-addominale e all’emergenza”.
Ma non solo. La vicepresidente e assessore al Welfare ha fatto il punto su quanto fatto e quanto in itinere: “Ho ribadito e confermato l’impegno di Regione Lombardia: nel corso degli ultimi tre anni sono stati assegnati all’ASST Papa Giovanni XXIII complessivamente finanziamenti statali/regionali per investimenti di edilizia sanitaria e piani aziendali per oltre 22 milioni di euro. Sostanzialmente l’attuazione degli interventi è in linea con i cronoprogrammi definiti dall’Azienda nel rispetto delle tempistiche previste dal Codice dei contratti pubblici. Ma il supporto del Welfare e di Regione Lombardia è confermato anche nelle previsioni per i prossimi anni: oltre agli interventi di cui è stata affidata la progettazione, a quelli già assegnati e quelli per i quali è stato redatto il progetto esecutivo e per i quali è in corso l’attività di verifica e validazione, va evidenziato il recente finanziamento dell’angiografo biplano per 1,1 milioni di euro, del Presidio di Borgo Palazzo per un totale di 2,5 milioni di euro e, nella programmazione 2023, la previsione di ampliamento della Torre 8 del Papa Giovanni XXIII per un importo complessivo di 55 milioni di euro ”.