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“LA SOLITUDINE E’ UN’EPIDEMIA”, A CASNIGO UN INCONTRO PER RIFLETTERE

Una serata di confronto e approfondimento, per riflettere insieme su un fenomeno sempre più preoccupante. E’ in programma venerdì 19 gennaio alle 20.30 presso la Sala Polivalente dell’Oratorio Don Bosco di Casnigo la serata “Arginiamo l’epidemia di solitudine”, organizzata dai gruppi civici RilanciAmo Casnigo e Casnigo nel Cuore. Si tratta del secondo incontro dedicato al benessere, dopo quello che lo scorso novembre ha approfondito stili di vita, ambiente e malattie della terza età, con particolare attenzione al cervello. “In questo caso – spiegano gli organizzatori – indagheremo il fenomeno diffuso della solitudine e le strategie concrete per contrastarlo. Saranno presenti tre esperti del settore che guideranno il pubblico in un viaggio informativo e ispiratore”. Si tratta del sociologo e counselor Marco Poli, del neuropsicomostricista Giovanni Frigeni e della psicologa psicoterapeuta Arianna Maffi”.
Marco Poli è direttore della scuola di counseling “La Fenice – Formazione” e collabora con vari enti e associazioni per la promozione del benessere sociale e relazionale. Analizzerà le radici sociali dell’epidemia di solitudine e proporrà soluzioni basate sull’empatia e sulla comunità. Giovanni Frigeni è specializzato in neuropsichiatria infantile e porrà l’accento su come la digitalizzazione e l’uso dei social da parte dei minori stia influendo sulla loro crescita emotiva e sulle loro capacità di socializzazione. Arianna Maffi, specializzata in neuropsichiatria infantile, parlerà di intelligenza emotiva, empatia e di quanto esse siano fondamentali per la costruzione di una rete di sicurezza relazionale. “La scuola per molti ragazzi è l’ultimo baluardo della socialità dal vivo”, ha affermato Marco Ferrari, docente di Filosofia al liceo “Malpighi” di Bologna ed inserito tra i dieci migliori insegnanti d’Italia secondo il “Teacher italian prize”.
“La solitudine degli adolescenti – ha aggiunto –  è il tema del nostro tempo”.  Una sorta di paradosso, poiché vede protagonisti ragazzi che quotidianamente, in modo quasi compulsivo, popolano i diversi social network con immagini, storie, commenti e “like” che lascerebbero intendere una vita sociale intensa e ricca di relazioni. Invece a crescere sono depressione, disturbi mentali, autoisolamento, anoressia, bulimia. La serata è ad ingresso libero.

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