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La rinascita del tempo, a Bergamo il Kaki Tree Project

La Presidente del Consiglio comunale, dott.ssa Marzia Marchesi, è lieta di invitare la cittadinanza a partecipare a “Kaki Tree Project – La rinascita del tempo”, progetto artistico realizzato insieme all’Associazione Kokoro, in collaborazione con la Fondazione Serughetti La Porta, con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e del Coordinamento provinciale bergamasco enti locali per la Pace e i diritti umani. 

Questo progetto parte da lontano: il 9 agosto 1945 una bomba atomica fu sganciata su Nagasaki. Le intense radiazioni e la forza d’urto dell’esplosione dell’ordigno uccisero moltissime persone, riducendo completamente in cenere la città. Ciononostante, ci fu un albero di cachi che miracolosamente riuscì a sopravvivere, anche se bruciato per metà.  Nel 1994, a distanza di quasi cinquant’anni, Masayuki Ebinuma, un arboricoltore residente a Nagasaki, iniziò a curare il fragile albero di cachi e riuscì a farlo riprendere, fino al punto di ottenere delle pianticelle di seconda generazione dell’albero sopravvissuto al bombardamento atomico e cominciò a distribuire quelle pianticelle – quale simbolo di pace – ai bambini che si recavano in visita a Nagasaki. 

L’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima ne venne a conoscenza e decise di esporre le pianticelle a una mostra d’arte nel 1995 per sostenere l’iniziativa di Masayuki Ebinuma. Iniziò quindi a cercare dei genitori adottivi per le piantine, dando origine al progetto artistico “Kaki Tree Project – La rinascita del tempo”.  Nell’anno seguente, nel 1996, una pianticella di “seconda generazione dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico” fu piantata presso l’ex scuola elementare Ryuhoku, andando a costituire la prima piantumazione. La presenza delle seconde generazioni dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico si è estesa a tutto il mondo: finora sono 250 le località che hanno ospitato il progetto, situate 23 Paesi, tra cui Italia, America, Francia, Inghilterra, Jugoslavia, Svizzera, Repubblica del Mali, Corea del Sud. Nello specifico, in Italia sono state eseguite oltre 90 piantumazioni, rendendolo il Paese al mondo con il maggior numero di piantumazioni dopo il Giappone.  

Questo progetto si snoda in tre appuntamenti: lunedì 19 marzo, ore 11.00, sala Cutuli: conferenza stampa, preceduta da un flash mob degli studenti del Liceo Musicale “Paolina Secco Suardo” davanti a Palazzo Frizzoni (tale flash mob verrà realizzato anche alle ore 9.45 presso il piazzale della stazione e alle ore 10.15 in largo Rezzara); mercoledì 21 marzo, ore 20.30, sala Galmozzi: conferenza “Kaki di Nagasaki – A volte basta un caco per parlare di pace” ; venerdì 23 marzo, ore 11.00, giardino della Scuola primaria “Enrico Scuri”: piantumazione della pianticella di “seconda generazione” del kaki di Nagasaki . Si ringrazia per la partecipazione e la collaborazione la Dirigente Scolastica della Scuola primaria “Enrico Scuri”, prof.ssa Maria Amodeo, e il Dirigente scolastico del Liceo Musicale “Paolina Secco Suardo”, prof. Luciano Mastrorocco. 

“Nel 1945, a Nagasaki, un albero di cachi sopravvisse miracolosamente al bombardamento atomico. Noi consegniamo ai bambini di tutto il mondo le pianticelle di “seconda generazione dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico” nate da quella pianta madre, chiedendo loro di allevarle producendo, al tempo stesso, espressioni artistiche che abbiano come tema l’albero di cachi. Nell’Arte risiede la capacità di immaginare il dolore altrui, la forza di creare un mondo nuovo. Essa, inoltre, travalica Paesi, religioni, razze e lingue, rendendo possibile sentimenti di condivisione. Stiamo continuando a portare avanti questo Progetto in tutto il mondo da 20 anni, piantando il seme dell’Arte, il seme della Pace, nel cuore dei 30.000 bambini che complessivamente vi hanno preso parte.” Masayuki Ebinuma.


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