I sindaci dell’alta Val Seriana e della Valle di Scalve con i rappresentanti delle Comunità montane sono tornati dall’incontro in regione a Milano dove è stata confermata la chiusura del Punto nascite di Piario. Ieri in Regione c’è stato l’atteso confronto con l’
Durante l’incontro l’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha confermato che la chiusura dei presidi sanitari che registrano meno di 500 parti annui, tra questi anche Piario, è ormai «una strada obbligata», al di là dei tempi della delibera. In delegazione a Milano, in rappresentanza dei Comuni del territorio c’erano anche il presidente della Comunità montana dei laghi bergamaschi Alessando Bigoni e il sindaco di Piario, Pietro Visini e i sindaci di Cerete, Cinzia Locatelli, di Clusone Paolo Olini; il vice sindaco di Colere, Mirella Aquini, i sindaci di Fino del Monte, Matteo Oprandi, di Gandellino, Flora Fiorina, di Gromo, Sara Riva, di Premolo, Omar Seghezzi, di Rovetta, Stefano Savoldelli, di Songavazzo, Giuliano Covelli e di Villa D’Ogna, Angela Bellini. L’assessore regionale dopo aver illustrato il percorso portato avanti dalla Regione sulla questione dei punti nascita, ha confermato che alle chiusure sarà affiancato un nuovo modello di assistenza, basato sull’ostetricia di territorio e sul potenziamento dei consultori, in modo che la donna «venga seguita dal momento del concepimento fino al momento della nascita del bambino, accompagnata a partorire nel primo presidio più vicino, e poi seguita anche nelle fasi successive una volta tornata sul suo territorio». Mesto ritorno da Milano per gli amministratori locali che però starebbero organizzando un viaggio a Roma per parlare direttamente con il Ministro alla Salute.