La Procura di Bergamo, che oggi ha interrogato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta indagando sulle responsabilità per la mancata attuazione della zona rossa a Nembro e Alzano, che ricordiamo, già dal 2 marzo versavano in condizioni peggiori rispetto a Codogno dove, invece, la decisione di chiudere tutto è stata presa poco dopo i primi contagi. L’ipotesi dei magistrati è che ci siano state delle pressioni da parte degli industriali sia sul Governo che sulla Regione per non chiudere la zona nella bergamasca. Il reato ipotizzato nell’inchiesta è quello di epidemia colposa.
A tal riguardo, Repubblica oggi scrive che “agli imprenditori lombardi e bergamaschi l’idea che il governo, o la Regione, potessero chiudere – in entrata e in uscita – la Valle Seriana, andò indigesta da subito”. Che si siano attivati per scongiurare lo stop? Il comportamento di Regione Lombardia e del Governo di quei giorni, intanto, continua a destare perplessità.