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La Mostra su Paolo Punzo: “Montagne di Lombardia” si terrà presso la sala esposizioni del Consiglio Regionale della Lombardia dal 6 al 24 febbraio. L’esposizione, patrocinata dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente e organizzata dall’agenzia di comunicazione Welcome, presenta 45 opere del famoso artista bergamasco, noto come “il pittore della montagna”. Punzo, che era un autodidatta cresciuto nel CAI, dipingeva spesso en plein air, scalando le montagne per catturare i profili delle rocce, i riflessi della luce e il paesaggismo epico nelle sue tele.

La mostra vuole essere un’occasione per riflettere sul valore della montagna e del suo ecosistema. Oltre alle opere di Punzo, saranno esposte anche alcune fotografie contemporanee che documentano l’arretramento dei ghiacciai e delle linee di neve, sollecitando una riflessione sul cambiamento climatico. La mostra ha come Main Partner la Banca Popolare di Sondrio e Gold Partner Howden/Assiteca. L’ingresso è gratuito e gli orari di apertura sono dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 17:15 dal lunedì al giovedì, con l’ultimo ingresso alle 12:30 e alle 16:30. Il venerdì, l’apertura è dalle 9:30 alle 13:30 con ultimo ingresso alle 12:30.

PAOLO PUNZO
(Bergamo 1906 – 1979)

Paolo Punzo nasce a Bergamo il 1° marzo 1906, quarto dei sette figli di Antonino – un ufficiale di Nola (Napoli) trasferito nel 1901 al distretto militare della città lombarda – e di Angiolina Rizzo. Autodidatta, si dedica presto alla pittura sfidando la volontà del padre che lo avrebbe voluto commerciante di vini e liquori.
Nel 1929, dopo il matrimonio con Alda Lardini, va a risiedere a Mediglia vicino a Milano, dove nel 1932 nasce il suo unico figlio, Donatello, anch’egli, in seguito, sulle orme del padre, pittore paesaggista. Nel 1939 muore la moglie Alda e, l’anno dopo, Punzo sposa a Bologna Nives Baschiera, una ragazza di Fiume, con cui nell’ottobre del 1940 va ad abitare a Bergamo, accanto alla casa del padre, al 31 di via Di Porta Dipinta.

Accanto al desiderio di riavvicinarsi alla famiglia paterna, non è forse estranea a questa decisione anche la passione per la montagna, cresciuta in quegli anni insieme alla sua vocazione artistica con cui finisce per fare tutt’uno.

Fin dal 1928 Punzo aveva preso a frequentare le montagne della Valmalenco e della Valfurva, in Valtellina, con soggiorni sempre più lunghi da cui nascono, all’inizio degli anni Trenta, le prime grandiose rappresentazioni del Disgrazia, del Bernina, del Tresero, del Gran Zebrù e delle altre celebri cime delle Retiche e del Parco dello Stelvio che conquistano immediatamente il favore del pubblico e attirano l’attenzione del CAI, il Club Alpino Italiano, su invito del quale Punzo tiene nel 1935 una vasta personale a Sondrio, nella sala del Consiglio comunale, e a Milano nella sede stessa del Club, dove continuerà a esporre ancora negli anni Sessanta.

Sull’onda di questo generale apprezzamento, si fa frenetica, nella seconda metà degli anni Trenta e per tutto il corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’attività espositiva di Punzo (a Sondrio, a Bergamo, a Milano, a Pavia, a Varese, a St. Moritz e a Cortina), che ne consacra, in ambito lombardo, l’immagine di “”pittore della montagna”.

A partire dagli anni Cinquanta, Punzo tuttavia non dipinge più solo montagne, laghi e paesaggi alpini d’alta quota, ma anche paesaggi marini di Portofino e della costa ligure, dove trascorre alcuni mesi dell’anno, e ambienti urbani di cittadine alpine come Sondrio, Morbegno, Bergamo o Merano, dove è spesso ospite del fratello Paolo.

In questi nuovi soggetti Punzo sperimenta uno stile più sciolto e aperto alle novità espressive dell’arte moderna, lo stesso che contraddistingue le sue nature morte e il nutrito gruppo dei suoi soggetti floreali degli anni Sessanta.

È una svolta stilistica e tematica che matura parallelamente ai suoi frequenti viaggi di quegli anni in Turchia, in Africa e nell’America Latina, che gli dischiudono nuove culture e nuovi orizzonti e che non rimangono senza influenza sulle ultime fasi della sua attività artistica.

Punzo muore a Bergamo il 31 marzo 1979.