Le gravidanze in Italia purtroppo sono in continuo calo, tanto che il 1995 è stato definito l’anno dello shock demografico in quanto gli abitanti con età superiore ai 60 anni hanno superato gli abitanti con meno di 20 anni. Si è creata quindi una forbice che va sempre più allargandosi.
Legalmente l’inizio della gravidanza, se non si è in grado di risalire al giorno giusto del concepimento, si ritiene iniziata dal primo giorno delle ultime mestruazioni. Esiste un protocollo per gli esami che devono essere eseguiti. La donna in gravidanza fisiologica deve essere sottoposta a 3 ecografie : la prima intorno alla 12 settimana, la seconda intorno alla 20 settimana e la terza intorno alla 32 settimana. Esistono poi tutta una serie di esami ematochimici, i più numerosi ed importanti vanno eseguiti entro la 13 settimana e tendono innanzitutto ad escludere delle patologie infettive che possono creare danni al feto. Le più pericolose sono la Rosolia, la toxoplasmosi,e pur non facendo parte del protocollo anche la infezione da citomegalovirus. La rosolia contratta in gravidanza può essere responsabile di malformazioni fetali che vanno sotto la denominazione di triade di Creg (cataratta, malformazioni cardiache, sordità). La maggior parte delle donne sono però immuni perchè vaccinate o perchè hanno già contratto la malattia e hanno sviluppato anticorpi. La toxoplasmosi è un’altra malattia che può provocare malformazioni fetali e quindi in gravidanza va monitorata con la ricerca di immunoglobuline igM che sono segno di una malattia in atto e con la ricerca delle igG che sono indice di immunità. Se le igG sono assenti significa che la donna non è protetta e quindi per evitare il contagio dovrà fare attenzione ad evitare lo stretto contatto con i gatti, dovrà inoltre fare attenzione a non mangiare insaccati, carne cruda e a lavare molto bene la verdura. Anche il citomegalovirus può determinare malformazioni fetali per cui vanno ricercate durante la gravidanza e soprattutto entro la 13 settimana le immunoglobuline. Altre infezioni pericolose in gravidanza sono l’HIV, l’epatite B e l’epatite C. Sfatiamo il mito che una donna in gravidanza debba mangiare per 2, invece va evitato un eccessivo aumento ponderale che potrebbe anche favorire il diabete gestazionale responsabile spesso di macrosomia fetale, cioè di un peso eccessivo del feto. L’aumento ponderale auspicabile alla fine della gravidanza è intorno ai 9 Kg. Sono assolutamente da evitare fumo e alcolici, invece è utile un supplemento di acido folico, una vitamina che sembra in grado di prevenire una grave malformazione neurologica del feto definita spina bifida.
Esami che meritano un cenno a parte e che possono essere eseguiti in gravidanza sono l’amniocentesi e la villocentesi. L’amniocentesi consiste nel prelievo, tramite puntura transaddominale, di liquido amniotico dalla cavità uterina, al fine di analizzare il corredo cromosomico del feto alla ricerca di eventuali anomalie cromosomiche. La più frequente anomalia cromosomica è la trisomia 21 o sindrome di Down che diviene più frequente nei feti di donne sopra i 35 anni, questo è quindi il limite di età al di sopra del quale è prescrivibile l’amniocentesi. C’è però da sottolineare che l’amniocentesi è una procedura che non è del tutto priva di rischi, infatti nel 1-2% dei casi può provocare l’aborto. Stesso significato ha la villocentesi che consiste nel prelievo di villi coriali, che sono la parte embrionale della placenta. Vi sono poi dei test che possono essere predittivi per una eventuale indicazione alla amniocentesi che sono: il DUO test, il TRI test e il più recente Harmony test. Quest’ultimo consiste nell’estrarre dal sangue materno ed analizzare alcuni frammenti di DNA fetale.