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Tavole rotonde e sessioni tecniche per fare il punto su questa coltura, il cui frutto del raccolto è tra i prodotti locali più importanti per l’enogastronomia dell’East Lombardy.

Da quando, all’inizio del 1600, il mais arrivò in Italia importato dalle Americhe dove poco più di cento anni prima avevano cominciato a sbarcare i grandi navigatori, il territorio di Bergamo si è sempre distinto per la coltivazione di questo cereale. Non è un caso che la sua farina, sia diventata la base per quella che è la polenta classica del territorio. E men che mai è un caso che Bergamo sia il luogo d’elezione per ospitare l’annuale appuntamento con “La Giornata del Mais” organizzata dall’Unità di ricerca per la maiscoltura del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea).

A fare il punto su questa coltura, il cui frutto del raccolto è tra i prodotti locali più importanti per l’enogastronomia dell’East Lombardy, celebrato in questo 2017 come Regione Europea della Gastronomia, saranno esponenti delle istituzioni, rappresentanti del mondo produttivo e studiosi che converranno venerdì 27 dalle 9.30 nella Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti di via Petrarca 10, sede della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura. Ad aprire i lavori, moderati da Paolo Valotti e Rita Redaelli, sarà una tavola rotonda al cui centro ci sarà l’illustrazione dello stato attuale della produzione del mais italiano, delle strategie attuali di coltivazione e delle possibili innovazioni, e delle prospettive di commercializzazione. Nella seconda parte della mattinata, invece, a essere dibattuta in un’altra tavola rotonda saranno le istanze che hanno per oggetto il mais nel nuovo “Piano cerealicolo nazionale”. Quest’iniziativa è sostenuta, in particolare dal Progetto Rete Qualità Mais, coordinato dal CREA di Bergamo e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Più tecniche le sessioni pomeridiane che prenderanno le mosse dalla sperimentazione agronomica realizzata dal Crea nel 2016, con un’attenzione particolare alle micotossine e al livello di contaminazione nelle produzioni maidicole italiane, per finire analizzando le prospettive per questo 2017 che si è da poco aperto. In chiusura del convegno sarà illustrata l’Attività di Sperimentazione del Registro Nazionale delle Varietà coordinata da CREA Centro di Sperimentazione e Certificazione delle Sementi. A chiudere la discussione si amplierà con un gruppo di lavoro sulla qualità del grano italiano, del quale fanno parte la Banca del Germoplasma del Crea di Bergamo, Slow Food, e istituzioni e associazioni.