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La famiglia di Bara rifiuta i soldi della festa, e attacca organizzatori e sindaco: «Mancanza di sensibilità»


“Avrebbero dovuto fermare almeno un giorno la loro festa, invece hanno continuato come se nulla fosse successo: è stata una grande mancanza di rispetto”. Queste le parole di Sidy Thiam, il papà di Mamadou Lamine, Bara per gli amici, il ventenne senegalese di Almè ritrovato senza vita in un burrone nella serata di domenica 23 luglio. L’uomo ha rifiutato i soldi raccolti all’Ubiale Power Sound Festival.

Gli organizzatori avevano deciso di proseguire la rassegna musicale in cui suo figlio si trovava fino a pochi minuti prima di perdere la vita, dopo una rissa e un inseguimento da parte di tre persone, ora indagate, annunciando con un comunicato una simbolica raccolta fondi. Il signor Thiam, riporta Bergamonews, ancora scosso per la perdita del proprio figlio, non ha nemmeno aperto la busta che gli è pervenuta dal Power Sound e l’ha rispedita al mittente: “Non so neanche quanti soldi abbiano raccolto – spiega – e non mi interessa. Si sono comportati male. Sì tengano pure il loro denaro, anche perché non mi potrà ridare mio figlio. E poi abbiamo avuto tanti aiuti da amici e conoscenti di Bara. Non sono nemmeno riuscito a contare le banconote”.

Il padre della vittima non risparmia poi un attacco al sindaco di Ubiale Clanezzo, Ersilio Gotti (lista civica di Centrosinistra Nuovi Orizzonti): “E’ venuto a porgerci le condoglianze del suo Comune solo otto giorni, ben otto giorni, dopo la tragedia. Anche questa l’ho vista come una mancanza di sensibilità”.


 

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