La nicotina contenuta nel tabacco è una delle sostanze di abuso più comuni. La causa della dipendenza è la capacità della nicotina di aumentare la produzione di neurotrasmettitori implicati nella regolazione del tono dell’umore. Fra questi è inclusa la dopamina, una molecola coinvolta nella generazione della sensazione di piacere. E’ proprio questo effetto a generare la dipendenza dal tabacco. La nicotina è quindi la molecola in grado di determinare dipendenza psicofisica al tabacco, ma le sostanze più pericolose si formano in seguito alla combustione del tabacco. Il fumo di tabacco contiene infatti più di 60 sostanze dalla comprovata capacità di provocare il cancro, oltre a centinaia di altre molecole dannose. Nel loro insieme queste sostanze danneggiano pressoché tutti gli organi, tanto che più del 60% delle persone che non smettono di fumare muoiono a causa delle conseguenze di questa abitudine. Il fumo di sigaretta è un forte fattore di rischio per tutti i tipi di tumore, ma soprattutto per il tumore al polmone. L’abitudine al fumo di sigaretta provoca molto spesso la BPCO, (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva) con tutti i danni che ne conseguono. L’arteriopatia obliterante agli arti inferiori si manifesta soprattutto nei fumatori e nei casi più gravi ed inveterati può provocare amputazioni conseguenti alla necrosi dei tessuti. L’infarto miocardico è molto più frequente nei fumatori e spesso è anche più grave. Il fumo è assolutamente vietato in gravidanza in quanto può essere responsabile di gravi malformazioni fetali ed inoltre riduce la fertilità. Anche da punto di vista estetico il fumo ha effetti deleteri, provocando un invecchiamento cutaneo precoce. In definitiva si calcola che nel mondo il fumo provochi una morte ogni 8 secondi. Tutto ciò non vuole avere un intento terroristico, ma è solo la realtà dei fatti. Quindi smettere di fumare è molto importante per la salute, ma lo è molto di più ed è anche più facile non iniziare. L’altra dipendenza legalizzata che affrontiamo stamattina è il disturbo da gioco d’azzardo (DGA). Non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria patologia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro. E’ in continuo aumento anche per la elevata diffusione di lotterie, lotto istantaneo, slot machine, gratta e vinci, gioco on line e scommesse legalizzate varie. Il giocatore d’azzardo patologico è assorbito dal gioco, per esempio è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare modi per procurarsi denaro per giocare. Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato. Tenta di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo. È irrequieto e irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo. Purtroppo, spesso, il giocatore patologico rifiuta di ammettere l’evidenza della propria condizione e ignora l’invito di familiari e amici a intraprendere una terapia, almeno fintanto che le perdite economiche e il deterioramento dei rapporti interpersonali non lo pongono in un vicolo cieco da cui è possibile uscire soltanto affidandosi a specialisti esperti nel trattamento di questo tipo di dipendenza. Una fonte di informazioni preziose per chi è in cerca di supporto per sé o per un familiare è la sezione dedicata ai Servizi Territoriali del sito web istituzionale http://www.giocaresponsabile.it. In alternativa, ci si può rivolgere direttamente alla propria ASST di riferimento e chiedere informazioni sui servizi per il trattamento del gioco patologico presenti nella propria zona di residenza In genere, di questa attività si fanno carico i Servizi per le Tossicodipendenze (Ser.T) ,i consultori o i servizi di Psichiatria dei principali ospedali pubblici o convenzionati.
Gravedona: presentazione dell’offerta oncologica e radioterapica
Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario