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La dipendenza alcolica

L’alcol dipendenza è una piaga sociale e sanitaria che in questo periodo di pandemia si è accentuata. Questo perché ansia e stress da confinamento metterebbero a dura prova individui anche giovani, alcuni dei quali cercano poi forme di automedicazione surrettizia ed autogestita, ad esempio attraverso il consumo esagerato di alcol. L’alcolismo è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni comportamentali, fisiche e psichiche causate dal consumo continuativo o periodico di quantità elevate di alcol. La dipendenza alcolica è caratterizzata da un comportamento ossessivo di ricerca compulsiva di bevande alcoliche (tipica la necessità di bere al mattino, appena svegliati) e da assuefazione e tolleranza (per raggiungere un determinato effetto desiderato il soggetto è costretto a bere quantità sempre maggiori di bevande alcoliche). Anche per l’alcoldipendenza, come per qualunque tossicodipendenza da droghe illegali, la brusca interruzione del consumo di alcol causa la sindrome da astinenza caratterizzata da tachicardia, tremori, nausea e vomito, agitazione, allucinazioni, convulsioni. Tipico dell’astinenza da alcolici è il delirium tremens con le tipiche zoopsie, cioè visioni di animali repellenti. Gli effetti negativi dell’alcol si fanno sentire principalmente sul fegato dove inizialmente provocano un innalzamento delle transaminasi, in seguito si può arrivare alla cirrosi che una volta instaurata non è più reversibile. La cirrosi a sua volta provoca una compressione della vena porta, una grossa vena che convoglia il sangue venoso proveniente dallo stomaco, dall’intestino e da altri organi addominali, verso il fegato. La compressione di tale vena può provocare la formazione di varici esofagee la cui rottura è responsabile di gravi emorragie. L’alcol aumenta anche l’incidenza di tumori del cavo orale, dell’esofago e dello stomaco. Effetti collaterali importanti si hanno anche a livello neurologico e si distinguono in effetti acuti ed effetti cronici. L’effetto collaterale acuto consiste nello stato di intossicazione alcolica acuta in seguito all’assunzione di rilevanti quantità di etanolo. E’ una condizione nella quale possono essere presenti uno o più dei seguenti tratti comportamentali: grave agitazione, stato confusionale, condotta alterata. I primi sintomi sono il peggioramento dei riflessi e delle percezioni e la mancanza di coordinazione motoria. L’intensità e la durata dell’ebbrezza variano in relazione alla quantità assunta e alla tolleranza individuale e si può arrivare fino al coma etilico con rischio di morte per arresto cardiaco. Gli effetti neurologici cronici consistono in danni cerebrali che possono condurre alla demenza e danni ai nervi periferici col quadro della neuropatia alcolica caratterizzata da alterazioni della sensibilità e della motilità a carico degli arti inferiori. L’ingestione di alcol è anche uno dei principali fattori di rischio per incidenti stradali.
Il 46% degli incidenti stradali sono causati dalla guida in stato di ebbrezza alcolica. Il tasso alcolemico permesso per la guida di veicoli è inferiore a 0.50 g\l . Deve essere pari a zero per la guida di motociclette pullman e autocarri. Per una Sana Alimentazione si considera moderata, in accordo con le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), una quantità giornaliera di alcol equivalente a non più di 2-3 Unità Alcoliche per l’uomo, non più di 1-2 Unità Alcoliche per la donna e non più di 1 Unità Alcolica per l’anziano. Una unità alcolica consiste in 12 g di alcol, contenuti in un bicchiere piccolo da 125ml di vino, una lattina di 33 cl di birra 1 dose da bar di super alcolico. Nei bambini e negli adolescenti l’alcol è proibito e assolutamente vietato in gravidanza in quanto può provocare gravi malformazioni fetali. L’unico rimedio per curare gli effetti collaterali acuti e cronici dell’alcol è l’astensione assoluta dagli alcolici. In tutte le ASST sono presenti dei NOA (Nuclei Operativi Alcoldipendenze) che fanno riferimento a reparti di alcologia per la terapia dell’alcolismo acuto, mentre per la disassuefazione permanente fanno riferimento a psicologi, psicoterapeuti e soprattutto i gruppi di alcolisti anonimi.

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