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La Cina restituisce all’Italia Valentino Sonzogni

E’ finito dopo un anno l’incubo di Valentino Sonzogni, l’imprenditore bergamasco al quale la Cina impediva di rimpatriare sostenendo che doveva al fisco 30 milioni di Yuan (circa 4 milioni di euro). La Farnesina ha confermato che è partito da Pechino, per rientrare in Italia.

Sonzogni, 51 anni, originario di Villa d’Almè, era partito per un periodo di vacanza in Cina, Paese nel quale aveva lavorato in passato. Il primo dicembre del 2017 era scattato nei suoi confronti un provvedimento di fermo. L’accusa era di aver frodato il fisco cinese per una ingente somma attraverso una società di cui risultava legale rappresentante. “In realtà quella società era stata chiusa ma ho scoperto che aveva continuato a operare gestita da alcuni cittadini cinesi”, aveva detto l’imprenditore. Senza esito erano state per mesi le trattative tra i legali e le autorità locali. Nell’agosto scorso, l’imprenditore italiano aveva lanciato un appello via Facebook: “Siete in vacanza ma io sono qui dimenticato”.

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