La Casa di Leo: con la nuova area di 3600 m² migliorano gli aiuti ai bambini ricoverati

Sono stati svelati sabato 22 febbraio, a Treviolo, i nuovi spazi di “Leo diventa grande”, il progetto di ampliamento che riguarda l’attuale sede de La Casa di Leo, una struttura unica in Italia che offre accoglienza alle famiglie con figli in cura presso l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo che necessitano di lunghi periodi di ospedalizzazione, mettendo a disposizione un ambiente sereno e confortevole per poter affrontare l’esperienza della malattia.

Presenti all’inaugurazione in via Aldo Moro, 47, Treviolo, il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il Presidente della Provincia di Bergamo e Sindaco del Comune di Treviolo, Pasquale Gandolfi, la Sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, il Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati, e Susanna Berlendis e Michele Morghen, mamma e papà di LEO e membri del Comitato Direttivo Eos Aps. Insieme a loro sono intervenuti anche Alessandra Locatelli, Ministro per la Famiglia e le Disabilità, e Guido Bertolaso, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, attraverso un videomessaggio.

Fondata a gennaio 2018, da marzo 2018 a dicembre 2024 La Casa di Leo ha ospitato oltre 180 famiglie e registrato complessivamente più di 250 ingressi, affermandosi come un modello innovativo di housing sociale pediatrico, temporaneo e condiviso.
La struttura è stata progettata per consentire a genitori e bambini di vivere in un ambiente familiare e adatto alle loro esigenze, con spazi comuni per la socializzazione, unità abitative private ed elevati standard di sostenibilità ambientale. Il cuore pulsante del progetto risiede nell’impegno costante di oltre 240 volontari, che garantiscono agli ospiti non solo ospitalità e assistenza, ma anche calore umano e vicinanza.
Dopo la posa della prima pietra a novembre 2023, il progetto di espansione è oggi una realtà: con la nuova area di 3.600 m² totali, pronta per essere arredata e attivata, La Casa di Leo quintuplica le sue dimensioni, introducendo importanti spazi per migliorare i propri servizi, favorendo il benessere fisico e psicologico dei bambini e delle loro famiglie.

“Non vi nascondiamo che sono stati anni faticosi per La Casa di Leo − hanno dichiarato Susanna Berlendis e Michele Morghen, mamma e papà di LEO e membri del Comitato Direttivo Eos Aps −. L’attività ordinaria di accoglienza delle famiglie doveva proseguire e, parallelamente, abbiamo investito energie nell’ampliamento. Abbiamo chiesto un regalo a tutti e cioè quello di poter fare questa inaugurazione nel mese di febbraio. Sappiamo che ha richiesto maggiore sforzo, ma desideriamo ringraziarvi di cuore per questo regalo. Il 3 febbraio 2025 Leo avrebbe compiuto 20 anni, e questo è il regalo che tutti insieme gli stiamo facendo. Il 17 febbraio sono 10 anni che Leo è volato in cielo. Lui è la bussola che ci guida ogni giorno, il cuore di tutto questo. Grazie a questo importante ampliamento, potremo accogliere ancora più famiglie e donare loro un po’ di serenità mentre affrontano la malattia dei loro bambini. E mentre non smettiamo di guardare avanti, di “combattere”, ti sentiamo tanto vicino. Quindi, grazie Leo”.

I nuovi ambienti comprendono: tre appartamenti per pazienti dimessi dall’ospedale che necessitano di un ambiente protetto, contribuendo a ridurre la pressione sull’ASST Papa Giovanni XXIII; dieci nuove camere; due playroom, pensate per offrire ai bambini momenti di gioco e spensieratezza; una palestra, accessibile anche a utenti esterni; un ambulatorio, dove le risorse dell’ospedale Papa Giovanni potranno offrire parte del percorso di assistenza sanitaria direttamente in struttura.

È possibile visitare i nuovi interni de La Casa di Leo in via Aldo Moro, 47, Treviolo (BG) per tutto il weekend di sabato 22 (dalle 14 alle 18) e domenica 23 febbraio (dalle 10 alle 16).
Per maggiori informazioni sulle attività de La Casa di Leo e sulle modalità di donazione per sostenere il progetto, è possibile contattare il numero +39 035 0400130 o scrivere una mail a info@eosaps.org.

www.lacasadileo.org

VIRGOLETTATI:

Alessandra Locatelli, Ministro per la Famiglia e le Disabilità

“Buongiorno a tutti, grazie per l’occasione che mi date di portare un saluto a La Casa di Leo per tutta l’organizzazione di questo evento in particolare, ma anche per il lavoro fatto in tanti anni al servizio dei bambini, dei ragazzi, delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Unire il tema sociale del supporto alla famiglia con il tema sanitario della cura e delle terapie è qualcosa di importante e fondamentale per poter pensare alla vita dignitosa di ogni persona: dei bambini, che seguono percorsi a volte anche molto lunghi, difficili, complessi e dolorosi, ma anche delle famiglie, che li vivono in prima persona. Voglio salutare tutte le persone che oggi sono lì con voi, a partire da Regione Lombardia, fino a tutto il territorio bergamasco e tutti coloro che hanno supportato questa importante iniziativa. Non vedo l’ora di essere da voi, probabilmente il 31 marzo, e vi auguro davvero una giornata straordinaria per festeggiare questo importante traguardo e guardare al futuro ancora più uniti per il bene di ogni persona e, soprattutto, dei più piccoli”.

Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia

“Oggi si celebra l’impegno di tutta la comunità che ha reso possibile questo straordinario ampliamento degli spazi. Un impegno ed una solidarietà che il territorio di Bergamo conoscono bene. A 5 anni dal primo caso di Covid in Lombardia e dalla pandemia che ne è derivata, ricordiamo il sacrificio delle tante vittime del virus e la dura prova pagata da questa provincia, da cui, mi piace pensare, sia rinata una comunità ancora più coesa. Grazie ai volontari e ai professionisti che rendono questa realtà un punto di riferimento territoriale unico nel panorama nazionale, per la completezza della presa in carico dei piccoli pazienti e dell’intero nucleo familiare con servizi sanitari, sociosanitari, sociali, scolastici e amministrativi. Grazie anche all’Ospedale per la qualità delle cure e dell’assistenza con la persona sempre al centro. Piena integrazione fra ASST, Enti locali e Sanitari, Terzo Settore, un modello da replicare, in ricordo e nel nome di Leo Morghen e dei suoi meravigliosi genitori, Susanna e Michele, che con la realizzazione della Casa hanno fatto del loro percorso doloroso, un’occasione di aiuto per tanti”.

Guido Bertolaso, Assessore al Welfare di Regione Lombardia
“Sono davvero desolato di non poter essere con voi in questo momento così importante. Conosco bene quello che avete fatto, che è stato un lavoro assolutamente straordinario. Ho potuto visitare insieme a voi le attività del cantiere che avanzavano, mentre stavate già accogliendo famiglie che avevano bisogno di assistenza e di aiuto.
Quindi questa di oggi è una giornata davvero significativa, perché Leo è diventato grande, ma è ancora adolescente, perché siamo sicuri che poi diventerà sempre più grande, adulto, e saprete ampliare ancora di più questo straordinario lavoro che avete messo in piedi e che è di fondamentale importanza. Grazie davvero per quello che avete fatto, per quello che state facendo e soprattutto per quello che farete, per accompagnare tutte queste famiglie, questi genitori che arrivano con i loro bambini a Bergamo affrontando il classico viaggio della speranza da qualsiasi parte dell’Italia, ma anche dal resto dell’Europa. Accompagnarli in questa fase di grande preoccupazione oltre che di speranza, di incertezza oltre che di desiderio, di vedere poi risolti i problemi dei propri bambini, è davvero un’azione di grande valore.
Una rete, questa dell’housing pediatrico temporaneo, che trova in voi sicuramente un punto di riferimento, un esempio importantissimo, ma che nella nostra regione, come sapete, è molto diffusa. Tante altre strutture, tanti altri enti come EOS in altre parti della Lombardia hanno creato dei centri, delle case di assistenza, di aiuto e di supporto.
Sappiamo anche quali sono le vostre difficoltà economiche, organizzative e burocratiche.
Sapete bene che si è pensato a dei progetti di legge sull’housing pediatrico temporaneo che purtroppo non sono mai andati a buon fine, e non è certo l’unico ambito sociosanitario in cui si parla, ci sono magari anche sentenza e delibere, ma poi non si riesce a trovare la sintesi per riuscire a produrre un documento, una legge che possa dare l’assistenza e l’aiuto anche a coloro che offrono assistenza e aiuto ogni giorno. Ecco, io davvero concludo questo mio rapido saluto, pieno di gratitudine per quello che fate, garantendovi l’impegno dell’Assessorato al Welfare di Regione Lombardia per procedere con la realizzazione di una legge che dia stabilità, sicurezza e conforto ai tanti come voi che si impegnano ogni giorno per aiutare chi davvero ne ha bisogno. Quindi riuniremo presto tutte le associazioni dell’housing pediatrico per parlare insieme e individuare un percorso comune che possa portare poi anche a questo risultato. Grazie mille a tutti per quello che fate”.

Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo e Sindaco del Comune di Treviolo

“Se la costruzione della casa di Leo era stata un importante risultato per Treviolo e per tutti i bambini e le famiglie che ne avevano bisogno, l’inaugurazione di questi nuovi spazi è una data da segnare sul calendario: ancora più persone potranno accedere alle cure del nostro ospedale, un’eccellenza in diverse specializzazioni. Come Presidente della Provincia di Bergamo e Sindaco del Comune di Treviolo sono orgoglioso di ospitare questa realtà che ci ricorda come da gravi sofferenze possano nascere momenti di speranza, dove l’accoglienza permette di costruire percorsi e di concedere un po’ di serenità a diverse famiglie che stanno affrontando momenti difficili”.

Elena Carnevali, Sindaca di Bergamo

“Sul fronte della salute, Bergamo e il territorio sono riconosciuti a livello nazionale per l’eccellenza del suo sistema sanitario grazie alla qualità delle cure, all’alta professionalità del personale medico e infermieristico e alla capacità di innovare e rispondere con efficacia ai bisogni della comunità.
Prendersi cura delle persone significa però non solo curare il corpo, ma anche nutrirne il cuore e l’anima. Un esempio concreto di questa sensibilità è “La Casa di Leo”, un modello di housing sociale pediatrico innovativo e sostenibile, che rappresenta molto più di un luogo di accoglienza: è una vera e propria casa, in cui dal 2018 le famiglie con bambini oncologico o gravemente malati trovano conforto, sostegno e vicinanza nei momenti più difficili.
L’ampliamento di questa struttura con il progetto “Leo diventa Grande”, segna un traguardo fondamentale per la città: quintuplicando gli spazi e introducendo nuovi servizi, potrà offrire a un numero sempre maggiore di bambini e genitori un ambiente sicuro e sereno, dove affrontare la malattia con il supporto necessario e senza rinunciare a una quotidianità il più possibile equilibrata. Una crescita che non è solo quantitativa: qui si costruiscono relazioni, si abbatte la solitudine e si rafforza il senso di comunità, valori fondamentali che fanno parte dell’identità di Bergamo.
“Leo diventa Grande”, affiancandosi ai centri di alta specializzazione del nostro sistema ospedaliero sulla diagnosi e la cura pediatrica, rappresenta il simbolo di un territorio che crede nella forza della solidarietà e nella condivisione del dolore e della speranza. Tutto questo è stato possibile a partire da Susanna Berlendis e Michele Morghen, che hanno trasformato la tragedia per la perdita di Leo in una nuova possibilità per altri bambini e le loro famiglie, dall’instancabile lavoro all’Associazione EOS Aps, dei volontari, del personale medico-sanitario e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII che ha creduto in questo progetto fin dall’inizio.
Oggi celebriamo un nuovo tassello di un modello innovativo di abitare di cui l’Amministrazione non può che essere orgogliosa, e un nuovo inizio per tante famiglie e i loro piccoli che qui troveranno un luogo accogliente, fatto di vicinanza, calore umano e sostegno concreto”.

Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII

“I nuovi ambienti realizzati alla Casa di Leo per accogliere le famiglie in cura nel nostro Ospedale sono davvero accoglienti e confortevoli. Con questi nuovi spazi, ancora più famiglie provenienti da fuori provincia, da fuori Regione e dall’estero troveranno casa a Treviolo. Nel nostro vicino Ospedale, troveranno le risposte appropriate ai loro bisogni di salute. Ancora più famiglie, grazie all’associazione “La Casa di Leo” e a tutti i benefattori che hanno voluto contribuire al progetto di ampliamento, potranno così beneficiare, in un periodo certamente impegnativo dal punto di vista emotivo, di una maggiore serenità. Quella di non doversi preoccupare degli aspetti logistici in occasione delle visite, dei periodi degenza e nel follow up dei loro bambini. Le case gestite da volontari rappresentano una solida base per le famiglie dei nostri pazienti più piccoli, che devono affrontare percorsi di cura complessi come il trapianto, le cure cardiovascolari e altri percorsi specialistici per cui siamo centro di riferimento in ambito pediatrico a livello nazionale e non solo. L’esistenza stessa di strutture come questa, che accolgono anche da fuori Regione e dall’estero decine di famiglie ogni anno, rappresenta una testimonianza concreta della capacità attrattiva del nostro centro nell’ambito delle cure pediatriche ad elevata specializzazione, una delle caratteristiche che è nel DNA del nostro Ospedale”.

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