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Saint Petrisor, il muratore rumeno 32enne rimasto in carcere per 39 giorni con l’accusa di aver violentato una 87 enne di Chiari, è del tutto innocente.

Il dna ritrovato dai Ris di Parma su mutande e lenzuola (seppur lavate in lavatrice) dell’anziana è quello di un suo vicino di casa, che con lei avrebbe architettato il finto stupro per punire l’immigrato con il quale aveva dei diverbi per ragioni di vicinato. Dopo il prelievo di saliva e l’interrogatorio ad alcuni vicini dell’anziana, è emerso che la donna aveva un rapporto molto intimo con uno di loro, un 68enne sposato, proprio colui che l’aveva accompagnata dai carabinieri per la denuncia dello stupro, che però non è mai avvenuto: fu una clamorosa messinscena per punire il rumeno, il cui avvocato Cristian Mongodi ha già annunciato che procederà con una denuncia per simulazione di reato e calunnia ai danni dell’87enne e del vicino 68enne. Oltretutto verrà chiesto un risarcimento per i 39 giorni in carcere con l’accusa di stupro.

Il fatto aveva indignato l’opinione pubblica e sollevato un coro di polemiche e dure prese di posizioni anche politiche.