E c’è qualcosa che non vive o che non sopravviv nella storia dell’ospedale di Esine e del suo reparto di oculistica balzato al disonore della cronaca per l’affare delle liste d’attesa. Se l’ammontare del denaro ritrovato dai, milirìtarii che seguno la vicenda è salito a 500.000 euro a cui aggiungere quelli utilizzati per l’acquisto di una villa,di diamanti, gioelli ed opere d’arte ci porta ad un tesoretto non indifferente. Se poi ci concentriamo sulla cifra che ogni paziente doveva sborsare per trovarsi miracolosamente proiettato ai primi posti, , fissata in 500’ o 700 euro, capite che siamo di fronte a d un interessanto pere oltre 1000 casi.
Un po’ troppi per Esine
A meno che la prassi non fosse talmente diffusa da non riservare ormai sorpese. Ma, qui alloira, si aprono scenari nuovi, si potrebbe ipoptizzare un concorso di colpe, una partecipazione di altri soggetti impegnati a diversi livelli. L’augurio è che le indagini possano portare a risultati evidenti, una portata a termine dalle forze dell’ordine e l’altra quella interna che il dottor Galavotti, direttore generale ASST della ValleCamonica. Vorrà attivare. Ce lo auguriamo perché la sanità camuna