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Poche parole e retorica zero. Dopo il Moon day e la stucchevole tivù celebrativa, questa domenica 21 luglio all’Angelus Jorge Mario Bergoglio ha riportato tutti con i piedi sulla terra spiegando che «quel grande passo per l’umanità» e le scintillanti promesse di buoni propositi sono naufragate.

Oggi la memoria di quell’impresa deve, ha detto il Papa, che doveva «accendere il desiderio di progredire insieme verso traguardi ancora maggiori» si infrange contro un principio che deve essere il primo assoluto di ogni uomo sulla terra: «Più dignità ai più deboli, più giustizia per i popoli, più futuro per la nostra casa comune». Un monito duro e senza “se” e senza “ma”.