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L’artrosi

L’artrosi è una patologia praticamente inevitabile con l’avanzare dell’età. E’ una patologia di origine meccanica degenerativa della cartilagine articolare che subisce un consumo ed un assottigliamento con riduzione anche del liquido sinoviale che è un liquido viscoso con effetto lubrificante posto all’interno dell’articolazione.

Come conseguenza di queste alterazioni si ha anche un risentimento dell’osso subcondrale (posto sotto la cartilagine). Le articolazioni più colpite sono : l’anca, il ginocchio la colonna vertebrale cervicale e lombare e la spalla. Quando viene colpita la colonna vertebrale (artrosi cervicale, artrosi lombare) si possono formare delle protrusioni dei dischi intervertebrali e si può arrivare alla formazione di un’ernia discale, in questo caso una porzione del disco intervertebrale, fuoriesce dalla sua sede, rompendo il legamento longitudinale e viene espulsa andando a premere sulle radici dei nervi che si distribuiscono agli arti superiori (ernie cervicali) o agli arti inferiori (ernie lombari) provocando un dolore intenso che si distribuisce lungo il decorso del nervo, che nei casi più gravi si può associare anche a deficit motori, rendendo necessario un intervento di erniectomia. I sintomi caratteristici dell’artrosi sono il dolore e la limitazione funzionale. Il dolore , almeno in fase non avanzata è tipicamente scatenato dai movimenti, scompare o si attenua nettamente con il riposo e solitamente non disturba il sonno notturno. In fase di riacutizzazione possono comparire versamenti articolari, che più frequentemente colpiscono l’articolazione del ginocchio, ciò provoca la comparsa di una tumefazione, tale da rendere in alcuni casi impossibile la deambulazione e da richiedere un’artrocentesi evacuativa, cioè l’aspirazione con una siringa del liquido articolare in eccesso. La diagnosi di artrosi si pone , in fasi non iniziali, con una semplice radiografia che può evidenziare osteofiti (sporgenze appuntite dell’osso), Geodi (piccole cavità cistiche all’interno dell’osso) e nelle fasi avanzate una riduzione della rima articolare che può addirittura essere annullata fino a provocare uno sfregamento di un osso contro un altro. L’artrosi è una malattia inguaribile con le attuali terapie. A questo riguardo è importante fare una precisazione, non esistono malattie incurabili, tutte le malattie sono curabili, esistono invece malattie inguaribili e l’artrosi ne è un classico esempio. La terapia farmacologica è una terapia sintomatica soprattutto antidolorifica e si basa sulla somministrazione nella fase dolorosa di farmaci antinfiammatori (FANS) o di paracetamolo (tachipirina). Nelle forme più gravi e dolorose può rendersi necessario ricorrere alla somministrazione di analgesici stupefacenti. Esistono in commercio degli integratori a base di glucosamina e condroitina (che sono i due componenti principali della cartilagine insieme all’acido ialuronico) che hanno un effetto protettivo sulle cartilagini e quindi sembrano in grado di rallentare la progressione dell’artrosi, vanno assunti per via orale a cicli di 2-3 mesi. Ma il modo migliore per prevenire l’artrosi e per rallentarne la progressione consiste nell’evitare il sovrappeso. Utili possono essere terapie fisiche come gli ultrasuoni, la TENS, la TECAR terapia, la magnetoterapia e le cure termali. Una notevole efficacia possono avere anche le infiltrazioni intrarticolari di acido ialuronico che hanno un effetto protettore delle cartilagini e un effetto lubrificante dell’articolazioni. Vengono praticate principalmente nel ginocchio e nella spalla. A seconda del peso molecolare e della concentrazione dell’acido ialuronico possono essere somministrate 3 o 5 volte a distanza di una settimana oppure anche in unica somministrazione nel caso la concentrazione ed il peso molecolare siano i più elevati. Nelle fasi più avanzate della patologia, quando la motilità è molto limitata, può essere necessario un intervento chirurgico per l’impianto di protesi: questo è possibile soprattutto per le articolazioni dell’anca e del ginocchio. Le protesi sono costituite da leghe metalliche biocompatibili e hanno una durata media dai 15 ai 20 anni, anche se questa durata è molto variabile. Essendo l’ articolazione dell’anca più semplice di quella del ginocchio, il recupero post intervento è molto più rapido, tanto che già in seconda giornata il paziente è in grado di camminare con le stampelle.

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