Ancora una volta, la Valle Camonica si rivela essere una realtà culturale florida, in continua crescita e con il costante desiderio di migliorarsi, raggiungendo nuove frontiere e nuovi interessati. La Società Antropologica Storica, attiva sul territorio dal 2014, ma già operativa dal 2011, anno in cui si tenne il primo convegno, ha visto in questi giorni la nomina del nuovo presidente.
Luca Giarelli, fondatore e motore principale dell’associazione, ha passato il testimone a Ivan Faiferri, giovane camuno laureato in filosofia, con un diploma in archivistica, diplomatica e paleografia rilasciato dall’ Archivio di Stato di Modena, desideroso di lasciare un segno sul territorio.
La società in questi anni è sempre stata molto attiva, proponendo con cadenza annuale un convegno su un tema specifico, per poi estenderlo sull’area alpina. Accanto a quest’iniziativa, sono stati fatti vari progetti con le scuole in modo da coinvolgere anche i più piccoli. L’attività di divulgazione è stata costante e con la rassegna “Curiosi intrattenimenti” i soci hanno cercato di raggiungere sempre più appassionati in tema di storia e antropologia.
«Ciò che la società fa è costruire uno spazio di dibattito aperto, con aderenza alle fonti. Non abbiamo posizioni da difendere se non il rispetto dei canoni scientifici.»
Spiega il nuovo presidente Faiferri, orgoglioso dell’attività dell’associazione di cui ora è a capo.
«Il valore aggiunto della Società è la capacità di creare occasioni di confronto tra i vari settori delle Alpi, inserendo la Valle nel contesto europeo.»
Sembra che sia proprio ciò di cui il nostro territorio ha bisogno per crescere: mettere da parte i vari campanilismi per considerare la Valle Camonica in una realtà molto più ampia.
«Non ci si può candidare senza avere degli obiettivi per il prossimo futuro. Sicuramente è importante conservare quanto di buono fatto fin ora, inoltre il prossimo ottobre realizzeremo il 10°convegno della nostra Società, inerente l’arte del’300-400 nelle Alpi. Un altro obiettivo importante è la recluta di nuovi giovani. Mi piacerebbe infine preparare la strada perché la prossima presidentessa della società storica sia una donna.»
Spesso, si crede che la Valle non offra molte opportunità in ambito culturale, e si ambisce ad allontanarsi il più possibile da queste montagne, viste come una prigione. Poi si ritorna a casa e ci si accorge che la Valle è invece un territorio culturalmente vivo e che di giovani appassionati ce ne sono. Non si è da soli, insomma, anche quando sembra di esserlo. Associazioni come questa ne sono la prova.
Maria Ducoli