Col taglio dei primi grappoli nei vigneti più precoci, il lavoro è iniziato in Franciacorta, evento che anticipa la vendemmia su tutto l’altro territorio vocato. Il clou della vendemmia è atteso dal 10 agosto, con volumi più significativi, e poi subito dopo Ferragosto nelle rimanenti aree più fresche.
L’ondata di calore di inizio estate si è interrotta a luglio; un raffrescamento che ha favorito condizioni ottimali per la maturazione delle uve, con un anticipo fenologico di 4 giorni sulla media e precipitazioni abbondanti. Nei primi sette mesi dell’anno il bilancio è di 840 millimetri accumulati (+31% sulla media storica), con il solo luglio bagnato da 242 millimetri, contro una media storica di 101 millimetri (+140%).
L’annata si annuncia molto promettente: «i vigneti – spiegano dal Consorzio – si presentano in condizioni sanitarie ottimali, con un buon equilibrio vegeto-produttivo, uve abbondanti e di elevata qualità».
Impossibile, in questi giorni, non pensare alle esportazioni. Dazi e turbolenze commerciali non fermano, per ora, la sete di Franciacorta sul mercato internazionale. A dispetto delle tariffe del 15% introdotte dagli Stati Uniti, che per ora non hanno risparmiato i vini europei (la trattativa è ancora aperta), le esportazioni di Franciacorta Docg mostrano una crescita decisa, toccando punte superiori al 17,4% del totale, con un incremento del +7%.
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