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Indagini sulla morte sul lavoro di Alessandro Zigliani

La Procura della Repubblica di Piacenza ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e lesioni per il decesso di Alessandro Zigliani, il muratore di Torre Pallavicina morto il giorno 1 maggio, cadendo da un ponteggio da circa 3 metri di altezza in un’azienda agricola di Cortemaggiore.

La dinamica dell’infortunio è ancora al vaglio dei carabinieri di Cortemaggiore e del personale della Medicina del Lavoro della locale Asl. Zigliani si trovava su un ponteggio di circa due metri e mezzo, montato attorno a una vecchia porcilaia che, insieme ad altri suoi due colleghi, stava demolendo. In quel momento una trave di cemento si sarebbe staccata dalla parete della struttura, colpendolo prima al torace e rimanendo in bilico tra il ponteggio e il muro esterno della struttura. Sono stati i titolari dell’azienda agricola a prestare i primi soccorsi: lo hanno liberato e affidato ai sanitari del 118 che nel frattenpo erano giunti con l’ambulanza da terra e con l’elicottero del 118: l’operaio è stato tarsferito in volo all’Ospedale di Parma, dove si è spento a causa dei gravi traumi riportati. La sua morte ha lasciato nel dolore la moglie Sabrina Testa, i figli Cristian, 25 anni, operaio in una ditta di Soncino, e Thomas, di soli 12 anni, studente di seconda media.

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