Continua l’inchiesta per fare piena luce sulla tragedia del carrello carico di traversine e binari d’acciaio che si era scontrato con la motrice sulla linea Brescia-Iseo-Edolodove ha perso la vita Nicola Franchini.
Nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 ottobre, attorno alle ore 1.20, a Rodengo Saiano, il terribile incidente nel quale ha perso la vita Nicola Franchini, 34enne di Iseo, travolto dal carico di binari che aveva sfondato e trapassato la motrice. Grave anche Francesco Fusari, 32enne di Iseo, tenuto in coma farmacologico al Civile di Brescia. Sotto choc, ma illeso, Sperandio Barcellini di Bossico il 58enne che era terra quando si è verificato l’impatto. Per l’incidente è stato subito aperto in Procura un fascicolo per omicidio e lesioni colpose a carico di ignoti e sta indagando il pm Carlo Pappalardo. Dalle prime risultanze sembrerebbe che, dopo l’interrogatorio anche del Barcellini, il carro sia stato libero di muoversi per due minuti, fino allo scontro con al motrice. Una corsa sulla quale il pm sta cercando di fare chiarezza, partendo dal fatto che il carrello carico di traversine di legno e binari d’acciaio raccolti lungo la Brescia-Iseo-Edolo che si è schiantato contro la motrice sulla quale c’erano Nicola Franchini e Francesco Fusari, non era frenato meccanicamente. Stando agli elementi che il PM e gli uomini della Polfer hanno inserito nel fascicolo, mancava la sbarra da utilizzare come cuneo quando si lasciano sui binari i vagoni senza motrice. Barcellini era nei pressi quando il mezzo si è mosso: ha riferito di essersi accorto immediatamente dello spostamento del traino e di essersi attivato per cercare di fermarlo ma, in assenza della sbarra di stazionamento apposita avrebbe provato a gettare dei sassi della massicciata tra le ruote del carrello che però non aveva rallentato al sua corsa; aveva anche urlato cercando di dare l’allarme ma tutto è stato inutile. Ha anche spiegato di non avere avuto con sé il cellulare per avvisare i colleghi e permettere loro di sottrarsi all’inevitabile impatto ma di averlo recuperato a incidente avvenuto e di averlo utilizzato per chiamare i soccorsi. Altre indicazioni utili per ricostruire fatti e responsabilità il PM spera di avere da Francesco Fusari, il collega di Barcellini e Franchini che era sulla motrice insieme al secondo.