NELLA FOTO Il laghetto di Cava Africa a Costa Volpino. Si può notare come sono in stato di avanzamento le operazioni di ritombamento
Fino a 500 millimetri di pioggia scesi sulle nostre province in questi primi due mesi e mezzo dell’anno. La situazione ora si è stabilizzata: per il weekend previsto sole e poche nuvole . Il triplo rispetto agli stessi mesi dello scorso anno e addirittura dieci volte tanto rispetto allo stesso periodo del 2022. E secondo i dati raccolti dalle stazioni online del Centro meteo lombardo, il record di pioggia caduta finora quest’anno sono i 548 mm di acqua scesi a Rota d’Imagna, seguiti dai 539 di Serina e 527 mm di Colere
Negli ultimi anni la siccità è ormai diventata una problematica costantemente presente, anche nelle nostre province. A risentirne maggiormente sono le produzioni agricole, gli alpeggi montani, i pascoli e gli allevamenti. Ma anche i cittadini che soprattutto nelle ultime due estati hanno dovuto imparare a mettere in pratica alcune buone norme di risparmio della risorsa acqua come evitare di riempire le piscine private o bagnare i giardini per non appesantire ulteriormente una situazione spesso già critica. C’è stato un periodo in cui i toni della contesa sui prelievi d’acqua dal Sebino sono stati particolarmente tesi con il Consorzio dell’Oglio accusato di fare prelievi eccessivi. Ora la situazione, su questo fronte si è normalizzata, ma la siccità è sempre dietro l’angolo. Siamo in una situazione che abbiamo tanta acqua dal cielo ma non si fa scorta:. Nel progetto per creare nuovi invasi entro il 2030 la Cava Holcim, il lago del Bernigolo e le vasche ad Albino richiedono almeno 70 milioni: Per far fronte al problema siccità, già nel 2017, l’Anbi (l’associazione che riunisce i Consorzi di bonifica italiani) e Coldiretti avevano presentato un programma – il Piano laghetti – per realizzare sul territorio nazionale 10mila nuovi invasi medio-piccoli entro il 2030, per evitare la dispersione di acqua, trattenendo molta più acqua piovana di quella utilizzata per fini agricoli. Si tratta di un’operazione semplice trasformando le cave dismesse in bacini di scorta da utilizzare nei momenti di maggior bisogno per esigenze agricole, turistiche e ambientali
Ma nonostante questi scenari alcune amministrazioni, come quella di Costa Volpino, hanno snobbato le indicazioni procedendo in senso contrario. E il caso della cosiddetta “cava Africa” che dopo un lungo periodo durante il quale si era proceduto con l’escavazione di ghiaia al momento che doveva tornare nella disponibilità pubblica per realizzare un laghetto di pesca sportiva ed un’area di balneazione è stata concessa all’impresa che aveva sfruttato l’escavazione concedendo l’autorizzazione al ritombamento. Si trattava di un laghetto già pronto per essere utilizzato per rifornire al lago l’acqua in momenti di carenza e necessaria anche per fini agricoli, ma poteva anche svolgere la funzione di attenuatore in caso di fenomeni alluvionali. E tutto questo senza spendere un euro. Ma quando non si riesce ad andare oltre il proprio spettro visivo, i pasticci sono il pane quotidiano di certe amministrazioni