Un imprenditore bergamasco, titolare di una ditta di import/export di frutta e verdura della provincia, sarebbe il mandante di una serie di estorsioni ai danni di due fratelli fiorentini nei confronti dei quali vantava dei crediti mai riscossi.
Per recuperare quella somma, secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe contattato un gruppo di calabresi residenti in Toscana nei confronti dei quali le Fiamme Gialle avevano già avviato delle indagini in quanto sospettati di far parte della cosca De Stefano-Tegano e di riciclare denaro di provenienza illecita: indagini che hanno fatto emergere una serie di estorsioni avvenute nel capoluogo toscano ma anche in tutta la regione, così come in Piemonte e Lombardia. A Firenze il gruppo avrebbe agito nei confronti dei due fratelli imprenditori che operavano al mercato ortofrutticolo Mercafir, dove avvenivano gli incontri, e la cui azienda è fallita nel 2013: con le minacce e l’uso della forza i calabresi avrebbero provocato la bancarotta preferenziale. Ricostruita la rete di relazioni e il mandante dell’estorsione, la Guardia di Finanza ha arrestato e portato in carcere tre persone, tra le quali l’imprenditore bergamasco, mentre per altre due accusate di estorsione si è scelta la via degli arresti domiciliari: dieci in tutto gli indagati, con perquisizioni tra le province di Bergamo, Reggio Calabria e Trento.