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“Impact”, il marchio di qualità e autenticità rilasciato alle prime 18 coop

“Impact”, il marchio di qualità e autenticità rilasciato alle prime 18 coop

Impiegano quasi 1.500 persone e generano sul territorio un valore che supera i 45 milioni di euro. Sono le prime 18 cooperative che hanno ottenuto “Impact”, marchio rilasciato da Confcooperative Bergamo alle sole realtà bergamasche che rispondono ad elevati standard qualitativi.

Lanciato lo scorso novembre al fine di contrastare fenomeni spuri, il registro (www.registroimpact.it) che raccoglie le cooperative autentiche e di valore, mira a favorire uno sviluppo economico e sociale del territorio caratterizzato da equità, sostenibilità ambientale e inclusione.

Stringenti i requisiti per ottenere il riconoscimento: sotto il profilo dell’autenticità cooperativa, della legalità dei comportamenti e della tutela dei lavoratori è richiesto, tra le altre cose, l’esito positivo della revisione cooperativa, la realizzazione di un’assemblea dei soci aggiuntiva a quella dedicata all’approvazione del bilancio e l’applicazione di contratti sottoscritti delle principali centrali cooperative.

A garanzia della qualità e affidabilità dei prodotti e servizi erogati, è necessario aver avviato un percorso di certificazione di qualità e la partecipazione a corsi di formazione tecnico-professionale.

Dopo un’attenta analisi documentale che si è svolta nel corso dei primi due trimestri del 2023, le prime cooperative ad aver ottenuto il marchio “Impact” sono risultate 18: Berakah, Ecosviluppo, Cooperativa Sociale Padre Daniele Badiali Onlus, Cooperativa Della Comunità, L’Ulivo, Co.Meta, Impegno Sociale, Contatto, Il Segno, La Solidarietà, Sottosopra, Il Barone Rosso, Bergamo Lavoro, Oikos, Totem, Acli, Calimero e Koinè.

Si tratta di coop presenti in modo capillare su tutta la provincia, dalle valli alla pianura, dalla città ai laghi, alcune delle quali con attività anche all’estero: operano, tra aree produttive e magazzini, su una superficie complessiva di oltre 25mila metri quadrati, coprendo differenti settori economici, dalla manifattura industriale e meccatronica alle pulizie e sanificazioni, fino ai servizi ambientali ed ecologici.

Sono esempi virtuosi di cooperative che oggi, dall’impiego su attività specifiche fino alla gestione autonoma di alcuni processi produttivi, in sede o in outsourcing, supportano attivamente numerose aziende del territorio: citiamo nell’ambito più manifatturiero la Cooperativa La Solidarietà che opera con Tenaris e Brembo, la Cooperativa Koinè con Itema e Schneider, la Cooperativa Calimero con Scame, la Cooperativa Impegno Sociale con IVS e Itema. Per i servizi nell’ambito pulizie ricordiamo invece la Cooperativa Della Comunità che opera con Aesys, Bonduelle e Italcanditi, la Cooperativa Il Segno che collabora con l’azienda Mei.

«Il marchio “Impact” rappresenta un ulteriore livello di garanzia di qualità delle cooperative. I requisiti, infatti, vanno ben oltre i parametri definiti dalla normativa Iso – sottolinea Fabio Benigni, responsabile del progetto Impact di Confcooperative Bergamo – Le cooperative, caratterizzate da alti livelli di flessibilità, stanno investendo ingenti risorse in innovazione, nelle dotazioni tecnologiche e in percorsi formativi. Si dimostrano una risorsa fondamentale per le aziende, in un particolare contesto economico in cui si riscontra una forte carenza di personale e, in particolare, di personale specializzato».

Le cooperative “Impact” intendono essere una risposta immediata e concreta alle esigenze delle imprese, in un’ottica di filiera, non solo sul fronte del matching tra domanda e offerta di manodopera, ma anche sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. Per citare un ulteriore dato, delle 1.477 persone impiegate, 531 appartengono a categorie svantaggiate: una quota pari al 36%, ben oltre l’obbligo normativo previsto per le cooperative sociali (30%).

«L’obiettivo di “Impact” è creare impatti positivi, favorendo uno sviluppo economico e sociale del territorio fondato su equità, sostenibilità ambientale e inclusione – sottolinea Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo – L’impatto sociale ha una componente di inclusione e responsabilità sociale che arriva dalla valorizzazione ulteriore delle grandi potenzialità dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, attraverso le convenzioni tra cooperative sociali e imprese, che già nella nostra provincia hanno ottenuto risultati straordinari. Inoltre, perseguiamo gli obiettivi di qualificazione e valorizzazione del buon lavoro, uno dei 17 Obiettivi dello Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, il quale impegna reciprocamente cooperative e imprese ad assicurare qualità ed eticità nei contratti».

Valore aggiunto del progetto la collaborazione con molte aziende del settore industriale, in particolare con Confindustria Bergamo, protagonista attiva, insieme a Confcooperative, nella definizione dei requisiti indispensabili per individuare le cooperative dal reale impatto positivo sul territorio e impegnata in un percorso di promozione della partnership tra le proprie imprese aderenti e le realtà cooperative inserite nel registro.

«Grazie al Protocollo siglato e alla creazione del marchio “Impact” – osserva Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo – puntiamo a una collaborazione sempre più di alto livello con il mondo delle cooperative, in particolar modo se hanno una finalità sociale. L’interazione aperta e trasparente tra imprese committenti e cooperative appaltatrici costituisce un valore supplementare che garantisce qualità e al tempo stesso flessibilità organizzativa, portando a risultati tangibili per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Questo è confermato dalle tante collaborazioni positive già in atto e che potranno essere ulteriormente incrementate».

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