Devono essere fatte altre indagini sul crollo della Croce del Papa sul Dosso dell’Androla di Cevo, avvenuto il 24 aprile 2014, dove morì schiacciato Marco Gusmini di Lovere di 21 anni.
Lo ha detto in una ordinanza emessa questo giovedì 13 ottobre il Giudice per le Indagini preliminari Alessandra Sabatucci in conclusione dell’udienza che si è tenuta il 16 settembre su ricorsi dei genitori di Marco che si opponevano alla decisione del pm Katy Bressanelli di archiviare la posizione di 7 sui 13 indagati iniziali, rinviandone a giudizio solo 5, cioè Mauro Bazzana, Ivan Scolari, Silvio Citroni, Marco Maffessoli e Renato Zanoni. I 7, per i quali i genitori di Marco hanno fatto ricorso, sono i componenti del Direttivo dell’Associazione Croce del papa il parroco di Cevo don Filippo Stefani, il vicario zonale don Santo Chiapparini, Mons. Ivo Panteghini, responsabile dei beni culturali della Curia di Brescia, Elsa Belotti, Lino Balotti; e inoltre l’architetto Giovanni Pallaver, progettista della croce in legno, il geometra Pierangelo Delaidelli della ditta Interholz. Era rimasto escluso da tutto l’ing. Giorgio Gottardi mai citato nell’opposizione, responsabile del collaudo finale dei lavori. Le indagini hanno appurato che, non essendoci problemi strutturali alla croce, quindi non di fabbricazione, i problemi del crollo sono da attribuirsi alla carenza di manutenzione che doveva essere a carico dell’Associazione Croce del Papa come da Statuto. A questo punto escono definitivamente di scena i tre tecnici Pallaver, Delaidelli e Gottardi. Per gli altri cinque indagati, membri del Consiglio direttivo dell’Associazione Croce del Papa, che finora, erano rimasti ai margini del processo, il Gip Sabatucci ritiene che debbano essere effettuate altre indagini nel tempo massimo di 60 giorni. La scorsa settimana, raggiunto l’accordo extragiudiziale per il risarcimento alla famiglia del giovane, davanti al gip Carlo Bianchetti erano comparsi i cinque indagati per i quali il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio: l’ex sindaco Mauro Bazzana e il tecnico comunale Ivan Scolari, che hanno chiesto il rito abbreviato; l’attuale sindaco Silvio Citroni, che ha chiesto il patteggiamento; Marco Maffessoli, presidente della associazione Croce del Papa, e il direttore dei lavori Renato Zanoni, che non hanno invece chiesto riti alternativi+. Per quest’ultimi il proseguo del processo è fissato per giovedì 15 dicembre. Ora il pm Katy Bressanelli dovrà gestire le nuove indagini al termine della quali potrebbe esservi una richiesta di rinvio a giudizio anche per i 5 membri del direttivo dell’Associazione Croce del Papa.