L’influenza è prevista,come ogni anno, in arrivo verso la metà di dicembre, giusto in tempo per guastare le feste natalizie a centinaia di migliaia di Italiani. L’epidemia esplode solitamente durante le feste di Natale anche perché, in questo periodo, sono più frequenti i contatti diretti, complici gli scambi di baci e di abbracci augurali.
Anche la carenza di vitamina D, tipica dei periodi di scarsa insolazione, è stato dimostrato essere un fattore che favorisce l’insorgenza e la propagazione dell’epidemia influenzale.
Come tutti gli anni la sintomatologia è caratterizzata da: febbre, dolori muscolari, cefalea, tosse, mal di gola, possono anche comparire sintomi gastrointestinali con dolori addominali e diarrea. Essendo l’influenza una malattia virale,non esistono terapie specifiche realmente efficaci, ma solo terapie sintomatiche, con farmaci antiinfiammatori ed antipiretici, oltre ad una abbondante idratazione, da evitare gli antibiotici che vanno prescritti dal medico solo in seguito alla comparsa di complicanze batteriche Non essendo disponibile una terapia risolutiva, è molto importante la prevenzione. Ovviamente è necessario, se possibile, evitare il contatto diretto con le persone malate e gli assembramenti di persone in spazi chiusi che sono proprio più frequenti in questo periodo dell’anno, buona regola anche lavarsi spesso le mani, anche seguire una corretta alimentazione può essere di aiuto, la dieta deve perciò essere ricca di frutta e verdure come per esempio frutti di stagione quali agrumi e kiwi che sono ricchi di vitamina C, che è in grado di rafforzare le difese immunitarie ed anche di accelerare la guarigione in caso di contagio già avvenuto. Ma il cardine della prevenzione rimane la vaccinazione. Si sente speso pronunciare la frase “si tratta di una banale influenza”, in realtà non sempre l’influenza è un banale malanno. In passato le epidemie di influenza spagnola e asiatica hanno causato più morti della prima e seconda guerra mondiale insieme.
Lo scorso anno sono stati stimati in circa 15.000 i morti in Italia a causa dell’influenza e delle sue complicanze,soprattutto in persone fragili. Per fare un esempio esplicativo, nel 2018 ci sono stati 78 decessi per meningite,eppure la paura della malattia,che fa più notizia, ha spinto, giustamente, tutti a cercare di vaccinarsi e di far vaccinare i propri figli con liste d’attesa molto lunghe, questa corsa al vaccino speriamo ci sia anche per l’influenza. il periodo migliore per vaccinarsi è proprio questo, fino alla fine di novembre. Il vaccino è consigliato per tutta la popolazione, è fortemente raccomandato e quindi gratuito, per i soggetti a rischio che sono: gli over 65, i pazienti affetti da cardiopatie, da diabete, da BPCO, asma e molte altre patologie croniche. Le ATS e i medici di famigliahanno già iniziato la campagna vaccinale. Come per tutte le vaccinazioni è fondamentale che un numero più elevato possibile di soggetti anche non a rischio si vaccini, per creare la cosiddetta immunità di gregge.
L’immunità di gregge ,detta anche immunità di gruppo, in medicina è una forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.
Quest’anno il vaccino antinfluenzale più efficace è tetravalente in quanto contiene 4 tipi di virus, inattivati dal calore, che prendono il nome dalla località in cui sono stati isolati per la prima volta: Brisbane,Colorado, Phuket, Kansas . Il vaccino è costituito da virus inattivati,per cui è una falsità assoluta che possa provocare l’influenza.
Il virus influenzale, per fortuna per lui e per le case farmaceutiche che producono vaccini, ma purtroppo per noi, è un virus intelligente e ogni anno subisce delle mutazioni del DNA cosicché anche il vaccino va preparato e modificato ogni anno. Le uniche controindicazioni alla somministrazione del vaccino sono l’allergia alle proteine dell’uovo e la presenza di malattie infettive febbrili in corso. Rarissimi sono gli effetti collaterali di una certa gravità. Possono invece comparire una modesta dolenzia nel sito dell’iniezione e un lieve e breve rialzo febbrile.
In definitiva,possiamo asserire che l’unico modo realmente efficace e praticamente privo di rischi per proteggerci dell’influenza è il vaccino. Per cui vacciniamoci!
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Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario