Passaggio di testimone per il sindacato di un settore strategico e, in qualche misura, costitutivo dell’identità stessa del mondo del lavoro provinciale, quello dell’edilizia e delle costruzioni. Da oggi a guidare la categoria degli edili della FILLEA-CGIL di Bergamo sarà Marco Bonetti, 43 anni, residente a Verdello, in CGIL dal 2006. Dal 2012 ha seguito importanti aziende nel settore dei manufatti in cemento e del legno-industria tra cui Cividini Prefabbricati, Magnetti Building, Wegh Group, Styl-Comp e C.C.A.G. Crotti. Dal 2015 è parte della segreteria provinciale FILLEA, con delega all’organizzazione. Tra il 2020 e il 2022, ha ricoperto il ruolo di vicepresidente dell’Edilcassa Artigiana di Bergamo e dal luglio scorso è vicepresidente del CPTA (Comitato Paritetico Territoriale Artigiani).
L’assemblea generale, riunita nel salone degli eventi del ristorante La Vacherie di Brusaporto, lo ha eletto con 34 voti favorevoli e un contrario. Bonetti prende così il posto di Luciana Fratus, che ha concluso i suoi due mandati da segretaria generale (era in carica dal gennaio del 2017, prima donna a guidare la categoria).
Ai lavori dell’assemblea hanno partecipato Antonio Di Franco, segretario generale nazionale della FILLEA-CGIL, Alessandro Pagano, segretario generale della CGIL Lombardia, Katiuscia Calabretta, segretaria generale della FILLEA-CGIL regionale, e per la Camera del Lavoro provinciale, il segretario generale Marco Toscano. Al termine, è stata eletta anche la nuova segreteria provinciale: accanto a Bonetti, lavoreranno Adelaide Ferrari, in categoria dal 2020 e prima delegata sindacale presso la Heidelberg Cement Materials (ex Italcementi), e Massimo Raccuia, iscritto alla FILLEA-CGIL di Bergamo dal 1989 e in categoria come funzionario sindacale dal 2009.
Nella sua relazione, Marco Bonetti ha affrontato, tra i diversi temi, anche quello dello stato di salute dell’edilizia provinciale. In un passaggio, ha dichiarato: “Per la nostra provincia gli ultimi sono stati anni molto vivaci e ricchi sul fronte degli appalti pubblici. Dalla pandemia sino ad oggi, Bergamo ha cambiato passo, diventando una realtà attiva, attrattiva e dinamica dal punto di vista economico, sociale, culturale e non ultimo quello turistico. Con il bando periferie ed il progetto Legami Urbani (per un valore di 18 mln di euro) si è tentato di riqualificare e recuperare pezzi di periferia in disuso. La Nuova Accademia della Guardia di Finanza nell’ex complesso degli Ospedali Riuniti (per un importo di 248 mln di euro), il rifacimento del Teatro Donizetti (per 24 mln), il progetto futuristico del Chorus Life (circa 200 mln euro), sono solo alcuni degli esempi virtuosi messi a terra in questi anni dall’amministrazione comunale del centro- sinistra vittoriosa anche nelle ultime elezioni di quest’anno”.
“Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 faranno ricadere sul territorio opere stimate in circa 640 milioni di euro. Opere ferroviarie che produrranno un forte impatto sul sistema dei trasporti: il collegamento diretto tra la stazione Fs di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio (investimento di 170 milioni); la nuova stazione ferroviaria di Bergamo; il potenziamento della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo-Montello (360 milioni) e il tram leggero T2 che collegherà il capoluogo con la Valle Brembana (39,6 mln di euro). Interventi molto significativi e di impatto, strategici”.
“Nel frattempo, i dati di Cassa Edile ed Edilcassa Artigiana Bergamo ci presentano un mondo delle costruzioni che nel 2024 ha avuto ancora segni positivi se prendiamo in esame tutti gli indicatori più significativi: numero di lavoratori (circa 18.000), numero di imprese (2.900), massa salari (più di 200 M€) e 18 M di ore lavorate. In questo contesto, la mission della FILLEA è sempre quella di promuovere un modello di sviluppo più inclusivo e sostenibile al passo coi tempi e con l’Europa, soprattutto verso un modello sempre più green” ha proseguito Bonetti. “Per fare questo, il ruolo della contrattazione è fondamentale. Nella nostra provincia la media della paga oraria tra tutti i settori produttivi industriali e manifatturieri è leggermente più bassa di quella regionale e si attesta appena sopra quella nazionale. Pertanto dobbiamo muoverci ancora meglio e agire di più. In questi anni la nostra contrattazione nazionale ha lavorato sull’incremento dei minimi salariali, nel mettere in sicurezza il sistema bilaterale e arricchendo il nostro welfare contrattuale, nel migliorare di molto le norme sulla legalità in tema della sicurezza, e cercando di contrastare il dumping esistente tra i vari CCNL. Queste sono state e saranno nuovamente le parole d’ordine che ci guideranno nel rinnovo delle trattative iniziate con il CCNL Edile Industria. Contratto difficile visto che le nostre controparti notoriamente sono avvezze a lamentarsi e piangersi addosso”.
A proposito di contrattazione negli impianti fissi provinciali, Bonetti ha poi puntualizzato: “In alcune realtà abbiamo introdotto accordi di secondo livello che non c’erano mai stati prima, come alla Effegi Spa d Brembate di Sopra; in altre realtà siamo riusciti a rinnovare PDR con dei fissi garantiti a prescindere dai parametri legati alla presenza (ad esempio in Magnetti Building, Scaglia e Unicalce); in altre ancora abbiamo negoziato con le aziende sugli orari di lavoro e più direttamente sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.
“La sicurezza sul lavoro è per noi l’altro grande tema” ha detto poi il sindacalista. “Purtroppo Bergamo nelle ultime tre settimane è stata colpita da ben tre morti nel nostro settore. Dopo Valentin nel cantiere della TEB 2 a Ponteranica, Federico in un cantiere a Pozzolo Martesana, mercoledì 20 si è spento in un letto di ospedale Elton, dopo le ferite riportate per essere rimasto schiacciato da un carrello elevatore in una fabbrica di Erba, in provincia di Como. In Italia tra gennaio e settembre 2024 si sono verificati 776 incidenti mortali, con un triste 2% in più rispetto allo stesso periodo nel 2023. È una vera e propria strage quotidiana. Le recenti tragedie in questi cantieri e sulle infrastrutture del nostro Paese ci chiedono un maggiore controllo e una governance più forte, sia nelle opere pubbliche che in quelle private. È divenuta oramai una necessità gettare le basi per il funzionamento di una Procura Nazionale che si possa occupare dei reati in materia di salute e sicurezza. Il sogno degli zero infortuni forse è irrealizzabile, ma il miglioramento delle leggi e delle norme, come il loro rispetto, non lo sono affatto. Resta ancora molto da fare. La sicurezza sul lavoro deve essere vista come una battaglia di civiltà e giustizia sociale”.