Il Tar ha respinto la richiesta presentata dai sindaci dei 24 Comuni dell’Alta Valle Seriana e Valle di Scalve per mantenere operativo il reparto nascite dell’Ospedale Locatelli di Piario in attesa della decisione definitiva. Ora non manca che avere il giudizio di merito, ma le motivazioni dei giudici amministrativi non lascerebbero intravedere possibilità di conclusioni differenti.
Nell’ordinanza, il Tribunale sottolinea che «l’assistenza sanitaria delle gestanti non si consegue con la presenza diffusa di “punti nascita”, ma attraverso lo standard più sicuro»: il riferimento è al numero minimo di parti richiesto dagli standard di sicurezza, che è pari a 500, ma che negli ultimi anni a Piario non è stato raggiunto, «con una riduzione da 498 nel 2014 fino a 363 del 2017 (pari al 27,1%)» dovuto anche alla «scelta delle gestanti di rivolgersi a Centri ospedalieri differenti». Il Tar ricorda anche «che il Comitato percorso nascita nazionale si era pronunciato negativamente già nel 2016», che a Piario non è presente una guardia pediatrica attiva 24 ore su 24 e che l’Ospedale non è sede di Dea (Dipartimento di emergenza) di I livello per la gestione delle urgenze. Rispetto alla distanza dagli altri centri e alle difficoltà dei collegamenti stradali, il Tribunale ricorda che «la Regione ha dato atto del servizio, adeguatamente garantito, del trasporto materno assistito (Stam) e del trasporto neonatale (Sten), sia su ruote che con elicottero». Per Piario sembra proprio tutto deciso: la sua chiusura seguirà ora le tempistiche previste dal piano regionale.