Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa di Quargnento (AL), è stato fermato con una pesante accusa di aver causato la morte dei tre vigili del fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, oltre ad una tentata frode all’assicurazione. Lo ha dichiarato il procuratore di Alessandria Enrico Cieri, nel corso di una conferenza stampa.
Vincenti ha confessato, negando però l’intenzione di volere uccidere: lui e la moglie sono infatti fortemente indebitati, ha spiegato il procuratore di Alessandria illustrando i particolari dell’operazione che ha portato al fermo di Vincenti e a indagare la moglie a piede libero per la morte di tre vigili del fuoco. “Lo scorso agosto – rivela il magistrato – l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso. Il premio massimale era di un milione e mezzo di euro…Il timer era stato settato all’una e trenta, ma accidentalmente ce n’era un altro alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che ha allertato i vigili del fuoco. L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia”. Il comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, colonnello Michele Angelo Lorusso, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se nell’esplosione di Quargnento fosse coinvolto anche Stefano Vincenti, figlio di Giovanni, ha tisposto con un lapidario e chiaro “No comment”, mentre ik procuratore Enrico Cieri ha confermato che le indagini proseguono.