L’edizione numero 27 è stata presentata all’Atelier Tadini
CortoLovere diventa il festival internazionale del cortometraggio del lago d’Iseo, un palcoscenico diffuso da Lovere a Iseo, Costa Volpino, Monte Isola e Predore. L’edizione numero 27 è stata presentata nella mattinata di sabato 26 luglio all’Atelier Tadini dalle autorità locali e dal direttore artistico Gianni Canova. Tra luglio e agosto cinema sotto le stelle con la rassegna «Giovani donne alla Regia» e dal 22 al 27 settembre concorso «Occhi sul lago» per under 40, con iscrizioni entro il 31 agosto. Info e programma su. www.cortolovere.it.
Il co-fondatore e primo Direttore Artistico Adriano Frattini raccontò che la nascita del Festival avvenne quasi come una “scommessa” fatta con Gigi Barcella (l’altro fondatore), durante una passeggiata sul Lungolago di Lovere. Entrambi pensavano a cosa fare per muovere la vita culturale del paese, quindi, da appassionati di cinema, optarono per un premio rivolto ai giovani registi. Siccome il lungometraggio pareva troppo impegnativo la scelta cadde sul cortometraggio. Con ironia chiamarono il Festival oscarino, un tributo al fratello maggiore Oscar.” I fondatori partivano dall’idea di donare a Lovere un evento culturale che fosse longevo rispetto ad altri Festival e manifestazioni del passato che non erano riusciti a decollare. Il nome riprendeva quello dell’Oscar, il premio cinematografico per antonomasia, per omaggiarlo. Rifarsi al modello americano, con nome e statuetta (poiché il premio dato al vincitore era un piccolo Oscar che reggeva un luccio tra le braccia a simboleggiare il lago), significava anche mirare a diventare un Festival a prima edizione il Festival riscosse successo e si costruì un nome e un’immagine grazie alla qualità dei lavori e ai nomi illustri che si susseguirono come Presidenti di Giuria e ospiti del Festival. Oggi si chiama cortoLovere perchè gli organizzatori si trovarono a dover cambiare il nome in occasione della decima edizione, allorquando da Los Angeles arrivò una diffida degli organizzatori del’Oscar, quello vero che forse preoccupati del successo dell’iniziativa promossa sull’Alto Sebino, mettevano le mani avanti tentando di limitare il successo di un’iniziativa nata passeggiando in riva al lago
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