Il cortisone è un ormone che viene utilizzato come farmaco. Viene prodotto sotto forma di cortisolo anche dalle nostre ghiandole surrenali, in situazioni di stress. Il cortisolo immesso nel circolo in situazioni di stress aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca e questo in antichità era una risposta utile dell’organismo in quanto preparava a reazioni di fuga o di lotta. Ai giorni nostri, dato che le reazioni di fuga e di lotta sono molto meno frequenti, gli aumenti pressori e della frequenza cardiaca indotti dallo stress e quindi dal cortisolo hanno effetti negativi.
I cortisonici sono farmaci molto utili per la terapia di molte patologie acute e croniche, sono dei potenti anti infiammatori ed hanno un effetto immunosoppressivo. Possono essere somministrati per via orale e per via intramuscolare ed endovenosa. La loro somministrazione endovenosa è utile per risolvere gravi reazioni allergiche accompagnate da problemi respiratori e cardiocircolatori (asma bronchiale, shock anafilattico).
Si sfrutta il loro effetto anti infiammatorio e immunosoppressore per la terapia cronica di molte malattie reumatiche e autoimmunitarie.
Anche il cortisolo, che potremmo definire un cortisone naturale, ha un effetto immunosoppressivo e questo può spiegare la maggiore incidenza di malattie infettive durante periodi di stress psicofisico prolungato. Caratteristica in questi periodi è la riattivazione di virus già presenti nell’organismo come l’herpes simplex e l’herpes zoster, responsabili rispettivamente dell’herpes labialis e del fuoco di S. Antonio.
Il cortisone viene utilizzato anche nella terapia del covid 19, non in fase iniziale e solo su prescrizione medica, dopo 5 – 6 giorni, se la febbre permane e se la compromissione polmonare è di una certa entità, evidenziata con un calo della saturazione di ossigeno. E’ un farmaco in grado di contrastare la tempesta di citochine, sostanze pro infiammatorie responsabili della maggiore gravità dell’infezione da coronavirus.
Possiamo riassumere asserendo che il cortisone è un farmaco vecchio, fu sintetizzato per la prima volta nel 1944, poco costoso, molto efficace e ancora utilizzato per molte patologie, ma può avere parecchi effetti collaterali, anche gravi, soprattutto se usato per periodi prolungati. Oltre al già ricordato effetto immunosoppressivo, può avere effetti deleteri sul metabolismo glicidico, provocando un diabete (diabete steroideo) o scompensando un diabete preesistente. Spesso provoca insonnia o disturbi psichiatrici come ansia, sbalzi d’umore e disturbi della personalità. Nelle terapie croniche spesso provoca anche osteoporosi. I cortisonici più utilizzati sono il Desametasone (soldesam, decadron), il metilprednisolone (Medrol), il prednisone (Deltacortene) e il betametasone (bentelan).
I cortisonici, sotto forma di pomate, creme e unguenti, sono fondamentali per la terapia di patologie dermatologiche come gli eczemi, le dermatiti allergiche, la psoriasi e altre ancora.
Sono farmaci che possono essere somministrati anche per via inalatoria, sotto forma di fiale da introdurre negli apparecchi per aerosol, oppure predosati nelle bombolette spray, o in device che contengono polveri inalatorie o in spray nasali e sono quindi il cardine della terapia dell’asma bronchiale, della bronchite cronica (BPCO) e della rinite allergica.
Infine, anche molti colliri contengono cortisone.
Neuropsichiatria: nominato il nuovo direttore
La dottoressa Michelina Inverno è il nuovo direttore della Struttura complessa di “Neuropsichiatria infanzia e adolescenza”: è stata nominata dal direttore generale Monica Fumagalli dopo