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Il Consiglio regionale boccia le richieste di Xino

Dopo la bocciatura regionale per la ridefinizione dei confini tra Riva di Solto e Fonteno, ore il percorso di approvazione da parte di Regione Lombardia di quanto chiesto dai cittadini e dalle due amministrazioni comunali rischia di trasformarsi in una lunga e complessa battaglia legale. Un ricorso sarebbe già pronto da depositare al Tar.

 

Il Consiglio regionale a Milano ha bocciato com voto segreto la richiesta avanzata dai due Comuni: occorrevano 36 voti e la maggioranza di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avrebbe dovuto contare su 49 consiglieri ma la richiesta dei nuovi confini è saltata perchè solo 33 sono stati i voti favorevoli. Lo scorso anno vi era stato un referendum a cui erano stati chiamati i 31 residenti interessati: 21 favorevoli, 9 contrari, un’astensione e veniva chiesto che le posizioni anagrafiche e l’appartenenza catastale delle loro case venissero trasferite dal municipio di Riva di Solto, distante circa dieci chilometri, a Fonteno, lontano appena un chilometro. Con il voto in consiglio regionale di questo martedì 19 febbraio è tutto da rifare: subito si sono avuti duri commenti che rispecchiano anche la grande delusione dopo il lungo iter che gli stessi funzionari di Regione Lombardia avevano indicato. Ora gli amministratori locali sono comunque pronti a ricorrere al TAR. Dopo il referendum i due Consigli comunali, la Comunità montana dei laghi bergamaschi e la Provincia di Bergamo avevano sostenuto con apposite delibere la richiesta di modificare i confini: ora, come spesso avviene, tutto andrà in mano ai giudici per riprendere un percorso che si è interrotto bruscamente – e inspiegabilmente – in Consiglio regionale.

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