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Idrocarburi nel Sebino alla foce dell’Oglio

L’Arpa ha effettuato relievi delle acque del Sebino alla foce dell’Oglio a Costa Volpino dopo il grave icendio che ha colpito la Valcart di Rogno: i primi risultati delle analisi sulle chiazze iridescenti fotografate dagli aerei del Centro Volo Nord in servizio per la Protezione Civile non lasciano dubbi: si tratta di idrocarburi.

Le vistose macchie multicolore comparse il giorno di pasquetta all’altezza della foce del fiume Oglio, tra Costa Volpino e Pisogne, indicano che nell’acqua vi sono sidrocarburi, come aveva denunciato Legambiente, ipotizzando un nesso con quanto successo alla Valcart di Rogno, colpita da un gravissimo incendio attorno alle 4.00 di domenica 21 aprile giorno di Pasqua. I tecnici del dipartimento di Bergamo dell’Arpa sono stati attivati per la presenza di iridescenza, la cui origine è stato accertato provenire dalla Valcart. Probabilmente a causa delle abbondanti piogge in corso, una parte eccedente delle acque di spegnimento dell’incendio contaminate è fuoriuscita dalle vasche di contenimento di prima e seconda pioggia presenti all’interno dell’impianto, le stesse vasche alle quali le acque di spegnimento erano state convogliate, come da procedura. Ma l’acqua in eccesso è stata scaricata direttamente nell’impianto fognario comunale r da qui nel fiume, quindi nel lago. Nei giorni scorsi, inoltre, la provincia di Bergamo e i sindaci di Rogno e Costa Volpino, con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno fatto posizionare dei salsicciotti assorbenti per contenere la macchia oleosa, estesa fino al lago d’Iseo e progressivamente diluita dalla pioggia caduta in questi giorni sul Sebino. L’Arpa ha garantito che i tecnici continueranno il monitoraggio della situazione affinché non si verifichino ulteriori criticità, mentre nei laboratori dell’agenzia proseguono le analisi dei campioni delle acque prelevate e dei filtri del campionatore ad alto volume posizionato nei giorni dell’emergenza.

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