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I fratelli Testa sospesi da Forza Italia

Nella foto i deputati bergamaschi ALESSANDRO SORTE a destra e STEFANO BENIGNI a sinistra di Antonio Tajani Segretario Nazionale di Forza Italia. I due deputati, dopo essersi trasferiti con Cambiamo di Giovanni Toti, visti gli scarsi risultati raccolti dalla nuova organizzazione hanno virato prontamente e sono stati accolti a braccia aperte dal Partito

La notizia del coinvolgimento dei fratelli Maurizio e Arturo  Testa nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha colpito al cuore anche la politica della Bassa Bergamasca .

Arturo Angelo Testa è collaboratore del gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale dell’attuale legislatura, al servizio, in particolare, del presidente della Commissione territorio Jonathan Lobati, oltre a essere coordinatore locale di FI per Boltiere.

Italo Maurizio Testa, già consigliere provinciale per Alleanza nazionale, è stato eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel 1995: dal 2009 al 2011 ha ricoperto l’incarico di vicesindaco, per poi ripresentarsi nel 2014 come candidato sindaco con la lista “Boltiere prima di tutto”. Attualmente è il coordinatore della circoscrizione provinciale di Dalmine di Forza Italia.

Per loro è scattato l’obbligo di dimora in paese e, in attesa che vengano chiarite le circostanze del loro coinvolgimento, sono stati entrambi sospesi dal partito, come confermato dal deputato e coordinatore regionale degli Azzurri Alessandro Sorte del quale avevano sostenuto le iniziative politiche, anche durante il suo passaggio da Forza Italia al movimento di Toti, Cambiamo!, nel 2019 per poi tornare, insieme all’altro deputato Benigni in Forza Italia riscontrato che in Cambiamo non c’era trippa per i gatti

 

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