I librai e le libraie indipendenti di Bergamo, insieme a una rappresentante da Crema ed a Luca Ambrogio Santini, Presidente di LIM – Librerie Indipendenti Milano, hanno incontrato i Consiglieri regionali Davide Casati, Giovanni Malanchini e Michele Schiavi.
L’incontro, organizzato nella sede di Confesercenti Bergamo, ha esposto alla politica la delicata situazione delle librerie indipendenti illustrata da Antonio Terzi, Presidente Confesercenti Bergamo e Presidente SIL – Sindacato Italiano Librai e cartolibrai. Il quadro di difficoltà generale del settore libraio, infatti, è messo ulteriormente in crisi da alcuni provvedimenti che a livello nazionale e regionale stanno impattando negativamente sull’attività stessa dei librai: abolizione Bonus Biblioteche (30 milioni di euro da utilizzarsi in gran parte nelle librerie, di cui mediamente 1,2mln per le biblioteche della nostra provincia), la sostituzione della 18app con una misura simile legata al reddito Isee e non più universale, nel settore scolastico le politiche aggressive di sottocosto non dichiarato della grande distribuzione organizzata (GDO) e i ritardi nei rimborsi da parte dei comuni per i testi della scuola primaria oltre ai limiti della Dote Scuola. «Chiediamo di alzare l’attenzione su una categoria che esprime vicinanza ai cittadini, fa promozione della cultura e offre servizi al territorio» ha concluso Terzi.
In risposta ai librai, i Consiglieri regionali Casati, Malanchini e Schiavi si sono impegnati ad organizzare un’audizione congiunta in Commissione Attività Produttive e Cultura di Regione Lombardia, alla presenza degli assessori all’Istruzione, Commercio e Cultura, per parlare concretamente delle questioni sul tavolo. «Proviamo a costruire un atto di indirizzo politico che dalla commissione passi poi ad una impegno concreto del Consiglio Regionale» ha sottolineato Davide Casati, mentre Michele Schiavi ha aggiunto: «C’è in atto un tentativo di recuperare il Bonus BIblioteche a livello nazionale, ma già ora possiamo coinvolgere la Rete Bibliotecaria Bergamasca e dialogare con loro per capire come intervenire».
I consiglieri si sono impegnati anche a intervenire su Dote Scuola, misura regionale a sostegno delle famiglie per l’acquisto di materiale scolastico.
I primi mesi del 2024 stanno rappresentando per la filiera editoriale un momento di estrema preoccupazione.
Recentemente l’Associazione Italiana Editori ha messo nero su bianco quanto tutti noi percepiamo nelle nostre librerie, ovvero un significativo calo di vendite che, nel nostro mondo e per il nostro ruolo di operatori culturali seppur all’interno di attività commerciali, significa un pericoloso disinteresse per i consumi culturali e in particolare per la lettura.
A soffrire maggiormente sono di nuovo le realtà indipendenti, siano editori o librerie, che non possono in nessun modo mettere in campo strategie di occupazione verticale del mercato che, caso unico in Europa, è invece prerogativa dei grandi gruppi editoriali che in questo modo possono meglio compensare queste difficoltà, ma che chiaramente mai potranno coprire tutto il territorio.
Sotto entrambi i profili, commerciale e culturale, mostrano pertanto già i primi effetti alcune scelte governative che stanno significativamente riducendo il contributo pubblico a questo nostro mondo, a differenza di altri settori, vedi il cinema, che riceve aiuti molto sostanziosi seppur rappresenti un settore molto più ristretto, sia per fatturato che per addetti.
Ci riferiamo in particolare alla sostituzione della 18app (misura universale riservata a tutti 18enni) con la Carta Cultura Giovani e Merito, che alcune rilevazioni attestano aver generato il 60% in meno di acquisti rispetto allo stesso periodo del 2023.
Inoltre, per il 2024 il tax credit librerie, misura che genera crediti di imposta a fronte di spese soprattutto per affitto e personale, viene più che dimezzata.
Ed ancora, con impatto significativo previsto per il secondo semestre del 2024, la cancellazione del cosiddetto Bonus Biblioteche priverà il mercato, e in particolare le biblioteche e di conseguenza le librerie di prossimità di ben 30 milioni di euro di fatturato (1,2mln solo nella nostra provincia).
Proprio in conseguenza di questo bonus poi, come ben evidenziato dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) molti Comuni hanno azzerato il proprio investimento nelle collezioni, e oggi, venuto meno il bonus appena citato, non mostrano l’intenzione di tornare a stanziare fondi per le proprie biblioteche.
Il quadro è completato dalla desolazione negli investimenti pubblici nelle biblioteche scolastiche e in generale sul tema della promozione della lettura. Temi sui quali molto han fatto in questi anni, proprio in sostituzione dell’impegno pubblico, le librerie indipendenti e di prossimità.
Da ultimo il tema della distribuzione del testo scolastico: librerie e cartolibrerie del territorio svolgono un servizio di pubblica utilità. Già vessate dalla rete produttiva che riserva loro margini ridicoli, sono anche soggette alla concorrenza sleale da parte di altri soggetti della filiera e soprattutto della Grande Distribuzione, che attiva banchi temporanei da giugno a ottobre, effettuando sistematicamente vendite in sottocosto al pubblico, operazioni vietate dalla normativa vigente che nessuno ha avuto finora il coraggio di contrastare. Perfino nei rapporti con i Comuni, e ci riferiamo alla distribuzione dei testi della scuola primaria, subiscono gravissimi ritardi nei rimborsi, situazione che provoca esposizioni finanziarie insostenibili, e richieste, a volte imposizioni, di sconti altrettanto irricevibili.
In questo contesto, anche in sintonia con le associazioni di rappresentanza sindacale dei librai che a livello nazionale stanno stimolando la politica ad azioni a sostegno della categoria, oltre che riprendendo le iniziative e le mobilitazioni di colleghi sul territorio regionale (vedi ad esempio le LIM – LIBRERIE INDIPENDENTI DELLA CITTA’ DI MILANO) intendiamo fare appello a tutte le forze politiche affinché, insieme, si abbiano a delineare le opportune azioni finalizzate al ripristino dei bonus fin qui citati e di condizioni di sostenibilità e legalità per tutti i soggetti, in particolare per quelli di piccole dimensioni e fatturati che rappresentano però un valore inestimabile per la distribuzione del libro e per promuovere la lettura presso le nostre comunità.
E, in ragione dell’interesse comune a mantenere vivo il presidio del territorio nonché la continuità di un servizio verso i cittadini, sollecitino i propri rappresentanti sul territorio, siano essi impegnati a livello regionale, provinciale o comunale, a promuovere iniziative aggiuntive, divenute ormai urgenti, che proviamo ad identificare, in maniera non esaustiva, come segue:
Misure atte all’alleggerimento delle IMPOSTE COMUNALI sulle librerie (TARI, IMU, Imposta pubblicità, occupazione suolo pubblico, etc);
Misure strutturali di sostegno al peso ormai insostenibile degli AFFITTI, al fine di evitare il pericolo di vedere le librerie sostituite da altri esercizi commerciali;
Corsie preferenziali per la messa a disposizione di locali, anche di proprietà comunali, a CANONI CALMIERATI per l’apertura e/o il trasferimento di librerie;
La revisione da parte dei Comuni e dei Sistemi Bibliotecari dei MECCANISMI DI AFFIDAMENTO DELLE FORNITURE ORDINARIE DI LIBRI, ora appannaggio di un solo soggetto, peraltro non una libreria, su tutta la provincia, per lo meno dedicando parte dei fondi a disposizione per l’acquisto, senza bandi, presso le librerie di prossimità;
Politiche strutturali di rilancio di iniziative di PROMOZIONE DELLA LETTURA, anche attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle reti bibliotecarie di quartiere;
L’adozione di un PIANO REGIONALE STRAORDINARIO per l’istituzione di un fondo simile a quello realizzato fino allo scorso anno a livello nazionale, con regole da definire di comune accordo;
Una REVISIONE DELLA DOTE SCUOLA REGIONALE, con la riduzione o l’azzeramento delle commissioni a carico delle librerie, maggiori controlli sul suo utilizzo, oggi inesistenti, e auspicabilmente il restringimento della platea degli esercizi convenzionati riducendoli ai soli specializzati dotati dei codici ateco principali del nostro settore, con l’esclusione di quanti mettono in atto azioni di concorrenza sleale più sopra definite.
I Paesi Europei più avanzati in termini di investimenti culturali investono da tempo sulle proprie librerie, in particolare sulle indipendenti, senza distinzione partitica. La Francia, certamente l’esempio più virtuoso, da oltre mezzo secolo si è dotata di norme e stanzia ingenti risorse mirate alla loro difesa, misure implementate e migliorate di anno in anno tenendo conto di quanto di volta in volta le mette a rischio, ivi compreso il grande pericolo delle vendite online.
Ha dato così vita a una vera e propria “eccezione culturale”, appoggiata e condivisa dalla locale antitrust (a differenza della nostra) che garantisce la sopravvivenza del settore, fondamentale per le politiche culturali e per la lettura.
Formuliamo l’auspicio che, senza distinzione partitica, possiate anche voi condividere le nostre preoccupazioni ma soprattutto queste ed altre proposte, ora non più rimandabili.
Bergamo, 4 Giugno 2024
FIRME
Il Parnaso libri e natura (Ponteranica)
Arnoldi Libreria (Bergamo)
Punto a Capo libri (Bergamo)
Cartolibreria Nani (Alzano Lombardo)
Libreria Palomar (Bergamo)
Libreria Fantasia (Bergamo)
Libreria La Storia (Crema)
Spazio Terzo Mondo (Seriate)
Libreria Ubik (Stezzano e Bergamo)
Alessia libreria (Fiorano al Serio e Albino)
Stefano Calafiore libraio (Bergamo)
Libri di Mauro (Dalmine)
Il viaggiatore leggero (Calolziocorte)
Incrocio Quarenghi (Bergamo)
Edicartolando (Alzano Lombardo)
La Bottega del Libro (Brignano G.A.)