Il Panathlon Club di Vallecamonica al Ristorante Aprica per la conviviale di novembre ha ospitato ‘camminatori sulle antiche vie’, in particolare Imerio Benaglia e Angelo Gregis, ai quali si sono uniti Andrea Grava e Antonio Votino che hanno parlato sulle vie camune, la Valeriana e la Carlo Magno. (nella foto: il Presidente Nezosi con Angelo Gregis).
Ha esordito Benaglia che ha descritto come è nata la passione dei ‘cammini’: ‘tutto cominciò nel 2004 con una guida del Cammino di Santiago e da quel momento sono diventato un viandante, né turista né pellegrino, ma viandante, colui che cammina per la via, che si ferma quando è stanco, che osserva il paesaggio, incontra persone, vive emozioni forti, vive nella natura. Sono gli eventi che ti vengono incontro nel cammino, ogni angolo una sorpresa e proprio nella società di oggi dobbiamo allenarci per godere questa oasi della mente che è il camminare per godere il tempo e lo spazio’. Angelo Gregis attraverso le sue fotografie ha mostrato agli ospiti i diversi cammini intrapresi, dal classico Cammino di Santiago de Compostela, alla via degli Dei che parte da Bologna, la via Francigena soffermandosi soprattutto su quello che offre l’Italia: ‘il nostro paese è un insieme di tanti piccoli borghi, di tanti angoli incantevoli, di chiese, di fortezze ma soprattutto sono le persone che incantano, ho vissuto intense emozioni, tante relazioni, ricordi vivi, tanti momenti comunitari’ e via via ecco snocciolare aneddoti, racconti di vita vissuta, di emozioni ancora vive nella mente e nel cuore dei due ospiti camminatori. Gregis ha poi invitato tutti a camminare, ‘anche solo per 2-3 giorni, a guardare la natura, ad incontrare le persone, a gustare il camminare del proprio corpo’. Il dott. Gheza ha poi presentato gli altri due ospiti, Antonio Votino e Andrea Gheza, gli inventori delle due vie camune, la Valeriana e la Carlo Magno. E’ stato Andrea Gheza ad illustrare i due cammini della Vallecamonica: ‘La via Valeriana e la Carlo Magno sono due percorsi di andata e ritorno di circa 240 kilometri da percorrere in 14 tappe: la Valeriana parte da Pilzone e arriva al Tonale mentre il cammino di Carlo Magno scende dall’Alta Valle fino alla Bassa Valle. Possiamo dire con orgoglio che per quanto riguarda arte, storia, cultura e paesaggio non siamo secondi a nessuno. La nostra Valle offre tutto questo e molti viandanti, circa 700 lo scorso anno, hanno frequentato i due cammini: abbiamo studiato due cammini con una rete di strutture ricettive all’inizio e alla fine di ogni tappa, ma anche strutture intermedie, e il percorso è fruibile anche utilizzando mezzi pubblici’. Antonio Votino ha fatto un po’ la storia dei due progetti: ‘tutto è partito ad aprile 2018 quasi per scherzo con un gruppo Facebook ‘Amici della via Valeriana’ e da alcune fotografie postate siamo arrivati a costruire delle mappe, dei percorsi dettagliati cercando di dare più informazioni possibili di questi cammini, cosa si incontra, cosa si può vedere. Devo dire che ogni piccolo borgo attraversato ha il suo perché in termini artistici, storici, culturali e oggi possiamo contare oltre 80 strutture che hanno aderito al progetto. Siamo volontari e tutti ci chiedono perché abbiamo fatto questo in Vallecamonica: innanzitutto per la passione del camminare e perché la Valle offre alcuni vantaggi che rendono sostenibile il cammino, innanzitutto è percorsa da un treno che consente un’ ecosostenibilità totale e in secondo luogo volevamo valorizzare il patrimonio della Valle in termini culturali, artistici, storici e naturalistici. Oggi siamo presenti in tutte le guide dei Cammini d’Italia, i due cammini sono segnati passo dopo passo e voglio evidenziare come questi percorsi servono a rianimare, a dare vitalità a quegli innumerevoli piccoli borghi presenti in Vallecamonica per evitarne lo spopolamento’. Molte le domande dei soci, ad iniziare dal presidente Nezosi che ha chiesto se ci siano nel camminare degli obiettivi, quanto si cammina, se c’è una tempistica nei vari cammini. La risposta di Benaglia è stata ‘si cammina con la testa non con le gambe, si parte senza obiettivi, senza limiti, dipende anche da ciò che si incontra, dai luoghi, dalle emozioni, dai paesaggi, ci si ferma quando si è stanchi’. Dario Domenghini ha chiesto informazioni sulla storicità della presenza di Carlo Magno in Vallecamonica. ‘Il tutto è frutto di una leggenda, non esiste documentazione storica anche se alcune tracce potrebbero far pensare il contrario. Ma non c’è nessuna certezza del passaggio di Carlo Magno in Valle. La Valeriana invece potrebbe essere legata al console romano Valerio oppure ad una generica via della Valle’. Roberto Gheza ha ribadito la grande importanza dei due Cammini camuni per dare la giusta importanza alla storia, all’arte e alla cultura camuna, plaudendo anche alla eco sostenibilità di questa nuova esperienza. Altri soci hanno chiesto come si vivono i momenti in cui non si vede nulla, se non polvere o deserto: ‘non esiste mai il nulla – ha risposto Gregis – perché ci sei tu con i tuoi pensieri e le tue emozioni, è un cammino spirituale, non legato ad una religione particolare, ma alla spiritualità che è in te, si trova sempre qualcosa magari senza vedere nulla’. I camminatori hanno poi evidenziato la grande bellezza che è l’Italia, un grande patrimonio da valorizzare che però incontra molte difficoltà di tipo culturale ‘non siamo ancora abituati a questa tipologia di cammino’. Infine l’ultima domanda, quale il prossimo obiettivo e Benaglia ha subito risposto ‘Gerusalemme, anche se vi sono troppi problemi logistici, legati alla sicurezza, ai percorsi sicuramente poco sicuri, ma…vedremo!!’. Il dono dei gagliardetti del Club ai graditi ospiti e l’annuncio della Conviviale degli auguri fissata per venerdì 6 dicembre presso il Ristorante La Storia a Montecchio di Darfo ha concluso la serata.