Hydrogen Valley: un progetto da fermare prima del disastro

Fermare prima che sia troppo tardi l’Hydrogen Vally, con queste parole Europa Verde commenta la recente notizia del TG1 tedesco. “I treni a idrogeno in Bassa Sassonia:un sogno verde già in crisi” questo titolo apriva la sua edizione il TG1 tedesco del 25 aprile. Presentati nel 2022 come rivoluzionari, i treni passeggeri a idrogeno stanno ora mostrando i loro limiti. Il progetto pilota, che aveva attirato l’attenzione internazionale, si scontra con realtà operative troppo costose:produrre e gestire l’idrogeno verde richiede investimenti elevati e infrastrutture complesse. A sorpresa, la stessa LNVG (la FNM locale) – la ferrovia regionale che aveva promosso il progetto – ha deciso di puntare sui treni a batteria, più economici e facili da integrare nella rete esistente. Il progetto fallito sviluppato in Sassonia e costato 500 milioni è lo stesso di quello della Valle Camonica (costo 400 milioni). La battuta d’arresto pesa sul costruttore dei treni Coradia l’Alstom, (gli stessi acquistati da FNM), che aveva sperato in un successo su larga scala. Anche nel Baden-Württemberg e in altre regioni tedesche i treni a batteria stanno sostituendo i convogli diesel. Uno dei principali problemi sono i costi operativi elevati dei treni a idrogeno oltre che i continui guasti alle celle a combustibile. Produrre idrogeno verde è complesso e costoso. Inoltre, il rifornimento di idrogeno richiede più tempo e infrastrutture più complicate rispetto alla ricarica delle batterie. Per i treni della Valle Camonica sarebbe ancora peggio perchè l’idrogeno verrebbe prodotto da ben tre impianti costosissimi (Brescia,Iseo ed Edolo) per il consumo di pochi treni circolanti, mentre almeno in Germania l’idrogeno è prodotto da scarti di lavorazione delle aziende chimiche della Sassonia. Se almeno l’idrogeno tedesco è veramente green quello di FNM è grigio perchè prodotto con l’ausilio del gas metano di Snam e A2A.Un progetto da fermare e da rivedere quello finanziato dalla Regione Lombardia e dal PNRR, a partire dallo studio per il recupero e l’utilizzo dei 12 treni Coradia iLint già acquistati.

Nicoletta Fiotta e Dario Balotta

co-portavove di Europa Verde Brescia

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