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 Grande Sentiero, la rassegna cinematografica e culturale dedicata ad ambiente e montagna,

Con 24 appuntamenti in 13 luoghi diversi, tra cui 12 proiezioni cinematografiche e 12 eventi speciali tra spettacoli, incontri e workshop con oltre 25 collaborazioni con enti e associazioni del territorio, torna Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure: la rassegna cinematografica e culturale di Laboratorio 80 dedicata ad ambiente, montagna, viaggi, avventure evita nella natura.

Da Bergamo fino a Brescia la 15esima edizione della manifestazione prevede un viaggio a tappe fatto di film e incontri che unisce le Capitali Italiane della Cultura 2023, fino a giovedì 7 settembre, per proporre esperienze e riflessioni diverse e nuove sulla relazione con l’ambiente,  raccontare progetti d’inclusività, riqualificazione e sostenibilità.

Gli appuntamenti sono in rifugi alpini, parchi, ex conventi, sorgenti, baite, orti sociali, piazze e musei: 210 chilometri, più di 6.000 metri di dislivello in totale, per un percorso che partendo dalla città di Bergamo attraversa il suo territorio più tipicamente montano (Albino, Ponte Nossa, Oltressenda Alta, Colere, Bueggio, Schilpario), sconfinando nelle valli di confine a cavallo tra la Val di Scalve e la Valcamonica (Cerveno, Capo di Ponte, Erbanno) fino ad arrivare a Brescia (nel quartiere Fiumicello e nel centro della città).

Qui vi ricordiamo l’appuntamento di questo fine settimana

 

Il programma

Venerdì 25 agosto il primo week end del Grande Sentiero con una doppia tappa in Valle Seriana: alle16.00 visita guidata alla scoperta delle Sorgenti Nossana di Ponte Nossa, il principale acquedotto dei tre che porta l’acqua alla città di Bergamo e al territorio circostante. Grazie alla collaborazione con UniAcque i partecipanti potranno scoprire come l’acqua arriva nelle nostre case, quali percorsi compie e quali tecnologie vengono utilizzare per raccoglierla, trasportarla, purificarla e renderla potabile.

Lasciate le dolci acque del fiume Serio ci si sposta di pochi chilometri in Valzurio alle Baite del Möschel (Oltressenda Alta), un affascinante ed incontaminato anfiteatro naturale composto di prati, boschi, stalle e fienili Alle ore 8 della mattina seguente, sabato 26, passeggiata tra le erbe di alta montagna e degustazione con la chef Veronica Panzeri. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria a info@laboratorio80.it.

Domenica 27 alle 21, nell’anno del Centenario dall’accaduto, uno spettacolo ricorda il disastro della diga del Gleno: alla Baita del Nóno a Bueggio nel comune di Vilminore, in Val di Scalve, Elena Ferri accompagnata alla chitarra da Giorgio Cordini, polistrumentista a lungo collaboratore di Fabrizio De André, mette in scena il monologo Diga del Gleno: tragedia di una valle. A seguire la proiezione del film Gleno – Dove finisce la valle di Francesco Di Martino (Italia, 2015, 56’).

Siamo nella Val di Scalve, la stessa valle dove l’acqua del Povo, il primo dicembre del 1923, provocò il disastro della diga del Gleno: sono passati ormai novant’anni e la vita continua a scorrere. Il film documentario prende spunto dal solco lasciato da quel vortice di fango per raccontare la vita delle persone che oggi abitano questi luoghi, che hanno un rapporto stretto con la natura che li circonda. Uomini che eleggono la montagna a propria bussola in una continua scoperta di sé, che rinnovano ogni giorno lo stupore per i suoi mutamenti repentini e a volte paurosi. Giovani che scelgono di scalare vette irraggiungibili ai più, forti delle proprie mani e della propria testa. C’è anche chi arriva da lontano alla

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