Sei punti su 9 indagati risultano inquinati o fortemente inquinati e il Sebino ancora una volta mostra diverse criticità per quanto riguarda gli scarichi non depurati che finiscono nelle acque lacustri, affermano i volontari di Goletta dei Laghi di Legambiente.
Sotto accusa i sistemi di collettamento insufficienti e gli scarichi fognari non depurati, al termine della l commento di Legambiente è arrivato in mail: «La Goletta dei Laghi – afferma Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – è uno strumento importante per indagare le criticità dei bacini lacustri, soprattutto dove vengono rilevati i rischi più elevati di inquinamento, sia legato all’elevata pressione antropica che all’affluenza di scarichi civili nel bacino. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto pochissimi passi avanti rispetto all’annoso problema del collettamento fognario dei comuni interni e i pochi depuratori presenti non riescono a raccogliere tutte le acque reflue. Una lentezza imbarazzante, che ci espone anche alle procedure d’infrazione europee. Al centro della campagna anche il problema delle microplastiche presenti nel lago. Lo scorso anno abbiamo rilevato, campionando tre diverse aree del lago, una media di 40mila particelle per kmq. Quest’anno il monitoraggio approfondirà l’origine e gli apporti di questo tipo di inquinamento. Un problema ancora poco conosciuto e studiato nei laghi italiani». I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come «inquinati» i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e «fortemente inquinati» quelli che superano di più del doppio tali valori. prima tappa del tour della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente in collaborazione con il Conou (Consorzio Obbligatorio Olii Esausti) e Novamont e che da 12 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri. Tecnici e biologi hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul lago d’Iseo, tra le province di Brescia e Bergamo